Tensioni per Montalbano. Sia nel film che nelle realtà. Partiamo dalla seconda: ieri in conferenza stampa si sono avuti momenti di paura. Un giornalista che evidentemente sta vivendo un momento difficile, alla fine della conferenza ha posto domande concitate al direttore della fiction Fabrizio Del Noce accusandolo di aver infilato nella serie un’attrice (Belen) che sarebbe presente in alcune intercettazioni disposte dalla magistratura. Il giornalista aveva anche una pistola riposta nella fondina, cosa che ha destato preoccupazione, poi gli addetti stampa della Rai sono riusciti a calmarlo e ad allontanarlo.
Per quanto riguarda Montalbano, si ritroverà un commissario (finalmente protagonista di quattro nuovi episodi, su Raiuno da lunedì) per la prima volta afflitto da una strana inquietudine. Addirittura il pensiero della morte. «Nei romanzi di Camilleri, Montalbano ha vent’anni più di me - spiega Zingaretti (dopo 12 anni e 22 film tutt’altro che intenzionato ad abbandonare il personaggio)-; quindi è normale che cominci a porsi inquiete domande sul passo estremo. Fino a sognare il proprio funerale». Sogni che rimarranno anche negli episodi tv; «più come segno del disagio esistenziale di un’epoca come la nostra, che come turbamento privato del commissario». Insomma: anche gli eroi invecchiano? «Si. Perché anche gli eroi sono uomini». Il tono maggiormente malinconico dei quattro film «farà però - avverte il regista Alberto Sironi - da contrappeso ad un aumento dell’azione nel racconto. Nelle sue ultime inchieste Montalbano era stato piuttosto riflessivo. Stavolta si rivelerà più concreto e dinamico».
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