Protagonista è il Sessantotto. Ma non per farne unamarcord. Lidea, invece, è di proporre una riflessione critica, aperta a tutti i punti di vista. È strutturata così «Sessantotto. Tra pensiero e azione», la terza edizione del festival della Filosofia, organizzata al Parco della Musica dal 17 al 20 aprile. Il debutto alle 15.30 è affidata alla prima delle dodici tavole rotonde «Dalla critica alle armi? Il Sessantotto e il problema della violenza» introdotta da Giacomo Marramao che, insieme con Paolo Flores dArcais, è il curatore scientifico della rassegna. «Ho fatto il 68 a Firenze e a Pisa - ricorda Marramao -; avevo anche contatti con Torino, con Guido Viale e Luigi Bobbio. Poi mi sono trasferito a Francoforte e ho conosciuto i leader del Sessantotto tedesco e gli allievi di Adorno. Ho quindi respirato laria, di quel cambiamento in due diverse realtà».
Perché la scelta di parlare del Sessantotto?
«Cera il quarantennale. Noi, però, abbiamo pensato di fare unanticelebrazione che rifuggisse tanto dallapologia e dal reducismo quanto dalla denigrazione e dalla rimozione».
È stata una sfida difficile rendere i temi della filosofia accessibili al grande pubblico?
«Sicuramente difficile anche se io noto che i giovani sono sempre più interessati a tematiche filosofiche, vogliono una comunicazione che sia anche complessa ma legata ai problemi del loro presente e della loro vita. Ecco perché questanno cè unofferta differenziata, non puntiamo solo sulle lunghe maratone delle tavole rotonde ma anche su una serie di tematiche specifiche che vanno dallarte al cinema».
E infatti sabato 19 nella sala Sinopoli alle 17 è previsto un appuntamento con Bernardo Bertolucci sul «Cinema del 68». Il giorno successivo, invece, alle 20 al teatro Studio spazio a Ettore Scola e alla proiezione di Ceravamo tanto amati. Ricca la rassegna cinematografica che tra laltro prevede il venerdì alle 20 nello Studio 2 il film La sua giornata di gloria di Edoardo Bruno.
Spazio anche ai concerti: il 17 alle 21 in sala Petrassi è protagonista la musica di Shel Sapiro; venerdì alle 21 al Teatro Studio il palco è per tre musicisti di tre diverse generazioni: Frederic Rzewski, Nicola Sani e gli Assalti Frontali.
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