Libri in primo piano, ma anche concerti, incontri sulla filosofia, testimonianze e film: il carnet che quest'anno Parolario propone è all'altezza della sua fama. E non poteva essere che così, considerato il fatto che la kermesse lariana - in programma quest'anno dal 28 agosto al 12 settembre a ingresso libero - taglia il traguardo dei dieci anni di vita. Un piccolo miracolo, se si vuole, in una città come Como la quale, anche in ambito culturale, spesso fatica ad avere qualche sussulto. Invece Parolario continua e amplia di anno in anno la sua proposta affidandosi a scrittori di fama internazionale, così come a promettenti poeti locali.
E per il decimo anno di vita, la rassegna comasca ha scelto di porsi come tema portante «Il tempo». Tempo inteso in tutte le sue accezioni e varianti, persino quelle meteorologiche: la storia, il mutamento di valori e idee, l'evoluzione, il tempo oggettivo e quello soggettivo, l'eternità, il tempo nell'arte, il tempo nella musica, il tempo del cinema. Nel lungo dibattito previsto per due settimane si alterneranno scrittori, filosofi, studiosi, scienziati, giornalisti secondo lo stile accattivante e mai accademico che ha fatto la fortuna della rassegna. Gli organizzatori hanno previsto quest'anno tre location distinte: a quella tradizionale di piazza Cavour si sono affiancate quelle del Teatro Sociale e della Biblioteca, destinate a ospitare incontri e dibattiti per tutta la durata dell'iniziativa. Ospiti di alto profilo, come detto, fra i quali spiccano Corrado Augias, Sebastiano Vassalli, Marcello Dell'Utri, Giulio Giorello, Silvia Vegetti Finzi, Benedetta Tobagi, il principe italiano degli chef Gualtiero Marchesi, ma vi sarà anche una puntata nel mondo della moda con Tony di Corcia, Giusi Ferrè ed Elio Fiorucci, che ricorderanno Gianni Versace. Nel programma è stato inserito all'ultimo anche un appuntamento non previsto: quello con Leonardo Coen e Renato Vallanzasca che presenteranno L'ultima fuga. Vita di Renato Vallanzasca, biografia su unesistenza non certo convenzionale come quella del «Bel Renè». L'edizione 2010 propone, come sperimentato negli ultimi anni, due focus geoculturali. Il primo è dedicato ai Paesi scandinavi, ora più che mai legati, nell'immaginario dei lettori italiani, alla produzione giallistica (vedi il fenomeno editoriale del trittico Millennium dello scrittore svedese Siteg Larrson, scomparso nel 2004), da cui Parolario prenderà le mosse per indagare poi altri aspetti della cultura contemporanea del Grande Nord. Fra gli ospiti, Bjorn Larsson, Johan Stenebo, Kjell Ola Dahl e Hallgrimur Helgason. Il secondo approfondimento è per la Turchia, con due giornate di full immersion in questo mondo affascinante in bilico fra Europa e Asia, dove essere intellettuali può anche significare vedere messa in pericolo la propria libertà. «Scrittori minacciati e sotto scorta, ma la letteratura turca vola» è il titolo di una tavola rotonda, cui partecipano scrittrici come Ipek Çalislar e Perihan Magden, docenti delle Università di Istanbul e Ankara; giornalisti e intellettuali come Murat Belge, Ömer Madra e Mario Levi. Attesissimi gli incontri con il giallista Mehmet Murat Somer e con Serdar Özkan che, con La timidezza delle rose, si è conquistato da parte dei critici europei il titolo di «Piccolo Principe turco». Il tempo sarà anche il grande protagonista degli incontri a sfondo filosofico, prendendo le mosse dall'assioma che la filosofia è un tempo scelto per pensare e quindi ben speso, così come accadrà per la parte cinematografica della rassegna, considerato che il cinema da sempre si diverte a giocare con il tempo.
E sul lago di Como Parolario si diverte a giocare con il tempo
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