Economia

E in tempi di interessi bassi i francesi si affittano le vacche

ParigiCol tasso di sconto al livello storicamente basso dell'uno per cento, non è facile piazzare i propri risparmi a condizioni al tempo stesso sicure e vantaggiose. Ieri il telegiornale di France 2, la principale rete pubblica transalpina, ha tuttavia lanciato un'idea rivoluzionaria: «Francesi, compratevi una vacca!», ha detto la speaker dell'ascoltatissimo notiziario televisivo delle 13. Il successivo reportage si è incaricato di spiegare ai connazionali che, sul piano finanziario, una mucca è un affarone. «Comprando venti vacche e dandole in affitto a un produttore di latte e di formaggi, c'è praticamente la certezza di ottenerne una di più, sotto forma di interessi, nel giro di un anno». Tradotto dal linguaggio dei ruminanti a quello dei finanzieri, questo significa un guadagno annuo sicuro del 5 per cento. Come dire che il latte e il formaggio sono oggi «grasso che cola».
Per rendere ancor più credibile la nuova scommessa finanziaria sui simpatici quadrupedi, il reportage del tiggì francese è andato dalle parti di Grenoble a studiare il funzionamento di una fattoria modello. Il proprietario fa un discorso del tipo: «Abbiamo investito tutto ciò che potevamo negli impianti per il trattamento del latte e dei formaggi. Dunque preferiamo affittare le mucche piuttosto che acquistarle». Così un'agenzia d'intermediazione finanziaria ha deciso di lanciarsi nell' «operazione vacca». Monsieur e madame Dupont di Parigi comprano per circa 1.300 euro una mucca da latte, che trascorre beatamente le proprie giornate in un alpeggio (per esempio) della Savoia o dei Pirenei. L'agenzia stipula col produttore di latte e formaggi un contratto d'affitto, insaporito da alcune garanzie assicurative. Alla fine la famiglia parigina riceve ogni anno interessi pari al 5 per cento dell'investimento effettuato.
Ma non basta. L'«operazione vacca» presenta un vantaggio collaterale, che può assumere grande importanza dal punto di vista della nostra famiglia parigina. I coniugi Dupont possono andare di tanto in tanto in gita in Savoia o nei Pirenei con i loro due marmocchi, a cui mostreranno le mucche di proprietà della famiglia. Naturalmente i nomi dei ruminanti saranno stati scelti dopo una lunga e animata consultazione tra le mura domestiche. Il formaggio mangiato a casa Dupont sarà prodotto dalle due «vacche di famiglia», di cui tutti quanti saranno orgogliosi e che a lungo andare cominceranno a suscitare l'invidia dei vicini parigini.

Al posto della vecchia frase: «Questo è il vino delle mie terre» si potrà dire - grazie a un investimento ben più abbordabile - «Questo è il formaggio delle mie mucche».

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