E torna in pista il Monza dedicato a Lauda

Roberto Fresi

È stato Jack Heuer in persona, Presidente Onorario di TAG Heuer, a ritirare a Ginevra, nel corso della serata finale del Grand Prix de l'Horlogerie de Genève, il Premio Revival assegnato alla Casa per il cronografo Monza, che proprio quest'anno celebra il suo quarantennale. Fu proprio lui, CEO dell'allora Heuer (dal 1958 al 1982) a lanciarlo, in occasione del titolo mondiale di F1 ottenuto da Niki Lauda nel 1976. Il nuovo Monza è molto simile esteticamente a quello originario (ispirato da un crono su cassa coussin presentato dalla Heuer nel 1925, e poi, rivisitato negli anni '30), mantenendo gli stessi stilemi sul quadrante, con la doppia scala, tachimetrica e pulsometrica, e con i dettagli rossi per il tocco corsaiolo. Ritorna anche la cassa nera, ma questa volta realizzata in titanio grado 5, e non più in acciaio, rivestito in carburo di titanio nero; il diametro passa da 39 a 42 mm. Come ulteriore richiamo al passato, poi, sul quadrante troviamo il logo storico Heuer. La grafica del quadrante ripropone lo stesso stile del modello Monza degli anni '70, con le lancette a bastone laccate di bianco e nero, con gli elementi rossi a definire il contatore dei minuti crono, la sfera dei piccoli secondi e la scala pulsometrica periferica, accompagnata da quella tachimetrica.

Definiscono l'insieme, poi, il calibro automatico TAG Heuer 17, modulare e bi-compax, con datario al 6 e il cinturino in pelle di vitello nera impunturata con fori nella fascia centrale, a richiamare il disegno dei volanti a tre razze delle auto degli anni 70.

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