«Earth», la macchina che fa pulizia ad alta quota
6 Agosto 2006 - 00:00Vi siete mai chiesti cosa significa in termini ambientali la presenza umana negli ambienti montani estremi? In un campo base come quello dell'Everest vengono prodotti 4 vagoni ferroviari di rifiuti a stagione. In passato si sono organizzate spedizioni di raccolta e pulizia ad hoc che però, una volta portati i rifiuti a valle, si sono viste abbandonare il «prezioso» carico sui bordi dei fiumi scontando la mancanza di infrastrutture di quei paesi. Il Comitato Ev-K²-CNR del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano, che ha segnato la storia del connubio tra scienza e alpinismo, sta ora cercando di attenuare l'impatto ambientale da spedizione andando alla radice del problema. L'ultima frontiera si chiama Earth, come «terra». Earth è un rivoluzionario smaltitore di rifiuti per l'alta quota e non solo il cui acronimo sta per «Ecological Activity For Refuse Treatment At High-Altitude». Ha l'aspetto di una «macchina del tempo» cinematografica, ma nasconde una perfezione tecnologica degna del terzo millennio, come spiega spiega Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato.
Qual è il compito di Earth?
«Earth è la ricaduta concreta di un pensiero e di un'attività scientifica d'eccellenza del Comitato Ev-K²-CNR. Accumulare, bruciare, seppellire, significa lasciare sul terreno o sui ghiacciai residui indelebili e dannosi. Earth è la soluzione definitiva e pulita. Per realizzare questo progetto, i ricercatori e gli ingegneri del CNR hanno stretto collaborazione con Actelios del gruppo Falck».
Cosa brucia?
«Bruciando a temperature elevate (la camera di combustione è pressurizzata, eliminando così il problema della mancanza di ossigeno, effetto naturale dell'alta quota) può smaltire qualsiasi materiale di scarto venga prodotto o portato da una comunità, anche la plastica. Quello che resta sono poche manciate di ceneri inerti».
Potrebbe avere risvolti interessanti sulle montagne di casa nostra?
«Certamente sì. Non è un oggetto solo per la montagna, ma per tutte le comunità isolate i cui costi di conferimento dei rifiuti ai normali smaltitori sono troppo elevati. Sto pensando alle isole, alle navi, ai parchi. Pensando che il costo della macchina sarà intorno ai 15-20 mila euro cui va aggiunta solo l'energia iniziale d'avviamento - perché poi si autoalimenta all'infinito - rischia di essere per queste comunità un vantaggio ambientale ma anche economico».
Che fine farà questo prototipo?
«A settembre verrà donato al Central Karakorum National Park e posizionato all'ingresso della valle del Baltoro (quella che porta al K2), a 3.400 metri di quota».