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Ecco gli hotel a «5 stalle» Sono i più sporchi d’Europa

Lasciate ogni speranza o voi che entrate in quell’hotel e d’ora in poi pensateci due volte prima di lamentarvi con il concierge per l’asciugacapelli che funziona male, per l’aria condizionata un po’ troppo sparata o, peggio ancora, perché non vi hanno messo il cioccolatino sul guanciale del letto per addolcire il vostro riposo notturno. Non che non sia un vostro diritto, per carità, ma ricordatevi, parafrasando un sacro insegnamento dei nostri nonni, che c’è sempre qualcuno a cui il soggiorno in un hotel europeo è andato decisamente peggio. Il problema, per gli albergatori, è che fino a qualche anno fa le proteste si limitavano a epiteti verbali, corrispondenza privata e, nei casi più estremi, a qualche raccomandata con ricevuta di ritorno spedita dall’avvocato del cliente incavolato. Adesso, con Internet, il viaggiatore ha un’arma ancora più spietata e devastante per incensare o, nella maggior parte dei casi, distruggere la reputazione di un albergo: la recensione. Basta postare, nei siti specializzati, il temuto commento, condividerlo con gli altri utenti ed ecco che, in un attimo, la quotazione di un hotel prende ad oscillare più di un titolo in Borsa, decretandone successo o flop. È il caso, ad esempio, del sito TripAdvisor, uno dei portali più gettonati dai turisti di ogni latitudine, che ha pubblicato, in bella evidenza, la classifica più temuta da un albergatore, quella che raggruppa i dieci hotel più sporchi in Europa secondo le recensioni stilate ed inviate dai lettori. Una top ten implacabile alimentata quotidianamente dai numerosi giudizi espressi da visitatori che, sulla propria pelle, hanno trascorso soggiorni a dir poco da incubo. Leggere, per credere, le motivazioni che hanno decretato il Club Aqua Gumbet, situato nella provincia turca di Mugia, come il più sconsigliato dai turisti iscritti al portale. «Stanze luride con escrementi sul pavimento», «Ho rivoltato il lenzuolo e ho trovato dell’urina», «Lo chef non sapeva neanche che tipo di carne stava cucinando per gli ospiti», «Ogni volta che ha piovuto la piscina si è insozzata degli scoli di fogna» sono solo alcuni dei resoconti stilati dagli sventurati clienti che fanno pensare più ad un racconto dell’orrore partorito da Stephen King piuttosto che a un rilassante soggiorno in un hotel tre stelle. Non è andata meglio a chi ha optato, sempre nella stessa provincia turca, per l’Altin Orfe Hotel, secondo in classifica. Su questa struttura si possono leggere commenti dai titoli emblematici come «Viaggio all’inferno» e resoconti di questo tenore: «Il condizionatore perdeva acqua direttamente sul letto», «La stanza puzzava di urina; in compenso «Il manager dell’hotel pensava solo alle ragazze russe che soggiornavano lì».
Bella forza, direte. Se uno non alloggia nelle grandi capitali europee rischia con più facilità di trovare servizi così scadenti. Mica vero se considerate che al terzo, quarto, quinto ed ottavo posto ci sono il Cromwell Town, il Corbigoe Hotel, il Park Hotel e il Blair Victoria & Tudor Inn Hotel, tutti alberghi situati a Londra. «Camminando sul tappeto si sollevava la polvere», «Macchie sudicie alle pareti», «Decisamente disgustoso svegliarsi la mattina con le cimici che ti strisciano accanto sul letto», «Tutta la camera aveva un putrido odore di cane bagnato», «Bagno terrificante», «Coperte lacerate ed unte, stanza puzzolente», sono solo alcuni esempi dei giudizi raccolti da questo poker d’assi con la Regina. Insomma, più che le stelle qui dovrebbero assegnare le «tre stalle».
E per restare in tema di grandi capitali europee scopriamo che le quattro posizioni mancanti sono tutte occupate da hotel di Amsterdam. A finire nella top ten dei peggiori sono, infatti, l’Hotel de Lantaerne giudicato come «Non decisamente fatto per accogliere un essere umano», l’Hotel Y Boulevard liquidato con un «Piuttosto dormirei in una cabina telefonica», l’Hotel Manofa che offre «Topi in libertà in tutte le camere» (pare senza sovrapprezzo) e buon ultimo il The Globe le cui «Lenzuola erano punteggiate di centinaia di macchie rosse».


Se non vi bastassero i giudizi già di per sè devastanti ecco che i micidiali recensori si sono presi la briga di accompagnare i loro servizi con foto inequivocabili dei disservizi riscontrati nelle strutture visitate.
Come avrete notato, l’Italia è fuori da questa top ten. Ci lamentiamo dei prezzi delle nostre strutture ma potete star certi che negli italici All Inclusive i topi in camera non sono previsti.

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