Roma - La grande ammucchiata tanto vagheggiata ha preso corpo oggi a Roma. Tutto in un'immagine: Fabio Granata che conciona contro il governo sotto una bandiera con la falce e il martello durante la manifestazione sul conflitto di attribuzione per il "caso Ruby". Bandiere di Fli e di Sel mischiate a quelle del popolo viola e Rifondazione, tutto condito dalla colonna sonora di "Bella ciao" mentre i più esagitati esortavano al tirannicidio. Roba da fantascienza, fino a qualche mese fa. Ma si sa, la politica è l'arte del possibile. Poi la parola è passata al leader del Pd Pierluigi Bersani: "Quella maggioranza sta di fatto decidendo che Ruby è la nipote di Mubarak". Così, ha proseguito, "ci mette davanti al mondo in una condizione di umiliazione, di diminuzione e di vergogna perchè solo i disonesti non arrossiscono di fronte a delle cose così".
Dopo i lanci di monetine della settimana scorsa la zona è stata sigillata ed è possibile arrivare in prossimità della Camera solo per i deputati e i giornalisti. L'armamentario ideologico è quello tipico delle manifestazioni antiberlusconiane. "Vergogna! Galera!" , hanno urlato alcune centinaia di persone.
Tra i cartelli portati al presidio permanente organizzato davanti la Camera da Popolo Viola, Articolo 21 e Libertà e
Giustizia, "Non scappare fatti processare!", "Prescrizione breve danneggia gli onesti, svegliamoci!" e "Berlusconi
il più processato perchè il più fuorilegge". Una manifestazioni dai toni talmente aspri che è toccato ad Antonio Di Pietro rivestire gli insoliti panni del pompiere. Mentre la folla gridava "Morte al tiranno" l'ex pm ha ricordato che "Berlusconi si sconfigge con le elezioni e non si deve passare dalle manifestazioni di piazza alle rivolte".
Non ha avuto nessuna difficoltà ad ambientarsi al clima sulfureo Fabio Granata. Il finiano è stato accolto da una
vera e propria ovazione: insieme a Flavia
Perina e ad Antonio Buonfiglio sono usciti da Montecitorio per recarsi al presidio. "Ciò che avviene in Parlamento - ha detto Granata - è un fatto molto grave, un fatto che riguarda il patriottismo
nazionale.
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