Roma

Ecco l’onda lunga del cinema australiano

Fantasie e paradossi di una delle cinematografie più giovani e più promettenti in una mini-rassegna al via da oggi

Ariela Piattelli

Fantasia e paradossi, ingegno e un pizzico di lungimiranza, se si pensa a The Truman Show di Peter Weir, sembrano essere gli ingredienti fondamentali del cinema australiano, una tra le realtà più interessanti e prolifiche della settima arte: L’Isola del Cinema (all’isola Tiberina), che dedica ogni anno una vetrina a questo cinema, da giovedì fino al 17 luglio sarà «la ribalta» per le opere cinematografiche di «oltreoceano». «Australian Focus», arrivato alla sua settima edizione, proporrà quest’anno una selezione di lungometraggi e corti di autori giovani e affermati. «L’Australia - racconta il direttore artistico Giorgio Ginori - sforna in continuazione giovani talenti. Non è un caso se per tre anni di seguito sono state attrici australiane ad aggiudicarsi l’Oscar e non è un caso se molti attori e registi celebri sono nati o hanno vissuto in Australia come Mel Gibson, Russel Crow e Nicole Kidman».
Ed è proprio dalla notte degli Oscar che arriva il cortometraggio «Harvie Krumpet» di Adam Elliot (con la voce narrante di Geoffrey Rush, premio Oscar per Shine) che si è aggiudicato nel 2003 l’Oscar come «Miglior cortometraggio animato» (questa sera alle 21.30): un corto-biografico su un personaggio molto speciale che trova in una donna la sua salvezza. Seguirà Love’s brother-Corrispondenza d’amore del regista italo-australiano Jan Sardi, un omaggio al Bello, onesto, immigrato Australia sposerebbe compaesana illibata di Luigi Zampa, dove due fratelli di origine italiana si contendono l’amore di una ragazza che sta attraversando l’oceano per incontrarli. Domani la serata verrà dedicata al Queensland con Gettin’ Square di Jonathan Teplitzky (alle 21.30), un film sul difficile ritorno alla normalità (e all’onestà) di un uomo appena uscito di prigione che incontra i suoi fantasmi del passato. Alle 23.20 e per tutto l’«Australian Focus», verrà proiettata una selezione di cortometraggi dell’ultima edizione del «Tropfest», uno tra i concorsi più prestigiosi al mondo. Sabato sarà la volta di Strange Bedfellows di Dean Murphy (sarà presente alla serata l’attore Michael Caton), una commedia esilarante e paradossale, una coppia di uomini anziani sono costretti «per motivi economici» a fingersi una coppia omosessuale. Chiuderà l’«Australian Focus» Danny Deckchair di Jeff Baslmeyer, un film sull’amore dove un ragazzo riesce a rinunciare ad una relazione sicura, ma senza più sentimento, per innamorarsi di nuovo. «La fabbrica dei sogni» australiana sembra caratterizzata da suggestioni moderne, da una fantasia fuori dal tempo: «Per ben duecento anni - spiega Giorgio Ginori - l’Australia ha vissuto in “un angolo” della terra lontana dal resto del mondo, ciò ha generato negli australiani una sorta di sindrome del to be lost in the space. I registi, gli attori e tutti gli artisti australiani hanno subito questa suggestione e oggi la rappresentano nelle proprie opere attraverso una concezione dello spazio e del tempo molto diversa dalla nostra».
L’ingresso all’«Australian Focus» è gratuito, per informazioni: 06.

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