«Ecco il mio reddito, serve più trasparenza»

«Ecco il mio reddito, serve più trasparenza»

(...) «Bravi, la vostra battaglia è giustissima», interviene la consigliera azzurra che, prima e unica tra i colleghi, non vuole neppure aspettare i tempi della burocrazia. A dire il vero, anche Nicolò Scialfa aveva annunciato di percepire «circa settemila euro al mese netti». Ma la sua dichiarazione completa era già stata resa nota dal Comune di Genova dove mantiene il suo seggio in Sala Rossa.
Della Bianca manda la fotocopia del modulo consegnato all’Agenzia delle Entrate, con l’avvertenza che si riferisce a un periodo in cui non era ancora stata eletta in Regione, quindi le cifre non tengono ancora conto dello stipendio percepito in via Fieschi: 91.612 euro è il suo «imponibile» del 2009, che fruttano allo Stato 32.563 euro di imposte lorde. Il foglio non fa riferimento a variazioni patrimoniali. «Non ho comprato case, auto, yacht, se può servire a completare il quadro», assicura la consigliera azzurra. Che aggiunge come la battaglia per la trasparenza della politica, «non dovrebbe essere soddisfatta a richiesta». E per questo non solo mette a disposizione volontariamente il proprio statino, ma anzi rilancia. «Stiamo chiedendo da tempo che vengano resi noti nel modo più semplice possibile tutti i dati e le spese delle aziende pubbliche, come ad esempio le Asl, o le partecipate della Regione», incalza Della Bianca. E fa un esempio pratico. «Da due anni controllo il sito di “Liguria Infrastrutture” sperando di trovare certe cifre - cita subito uno dei tanti casi clamorosi - All’area sanità e all’area infrastrutture compare la scritta “Area in costruzione”. Questa non è trasparenza».
Fresca di ieri è una nuova delibera di giunta che attira l’attenzione della consigliera azzurra. La Regione stanzia un milione e mezzo «a fronte di non meglio precisate “attività urgenti previste da leggi, convenzioni o provvedimenti regionali, nonché a valenza socio-sanitaria, finalizzate al corretto funzionamento del Sistema Sanitario ligure – Anno 2011”.

In tutti i casi, ma a maggior ragione quando si stanziano cifre così consistenti, ancorché a beneficio delle Associazioni di volontariato, il cui impegno socio-sanitario, peraltro, tutti quanti riconosciamo, il primo dovere di chi amministra la cosa pubblica deve essere, sempre e comunque, quello della chiarezza e della trasparenza».

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