Ecco perché c’è tanta Italia in questa novità

Bruno De Prato

Un abitacolo luminoso, ampio e accogliente, che fa sentire a proprio agio fin dal primo momento in cui si sale a bordo. Tutti i comandi sono disposti e conformati con grande razionalità ergonomica, a cominciare dall’insolita leva del freno a mano, doppia, al centro della console. Grazie al sedile e al volante multiregolabili, il pilota può ottimizzare alla perfezione l’impostazione di guida. Il volante offre un’impugnatura anatomicamente corretta e ben solida e la corona ha diametro ridotto, come quelle dei volanti sportivi. E lo sport non è solo nella configurazione del volante, ma nel Dna di tutto il progetto Ford S-Max, dal frontale grintoso e ben affusolato a un autotelaio straordinariamente performante, in grado di gestire la ragguardevole potenza del propulsore al top della gamma, il cinque cilindri 2.5 litri turbo Volvo da ben 220 cv, in grado di trasformare questo elegante e slanciato monovolume compatto in una vera sportiva, capace di prestazioni sicuramente molto emozionanti, a cominciare da un velocità che sfiora i 230 orari.
La capacità di S-Max di interpretare con straordinaria competenza tutta una varietà di ruoli deriva, in primo luogo, dall’elevato contenuto hi-tech del suo progetto. Per il nostro test, che ha avuto come scenario le strade che da Firenze si inerpicano su per la collina di Fiesole per poi salire ulteriormente fino al passo della Futa e quindi sbordare in provincia di Bologna, abbiamo scelto quella che, logicamente, ci aspettiamo troverà il più ampio consenso in Italia: S-Max 2.0 TDCi con filtro anti-particolato, un turbodiesel potente, 140 cv, molto elastico e parco nei consumi. Il prezzo base, chiavi in mano, è di 28.250 euro a cui, nel nostro caso, ne vanno aggiunti 1.000 per la personalizzazione «titanium», che include opzioni appetibili, che consentono a S-Max di esprimere al meglio sia le sue qualità dinamiche, come l’assetto ruote da 17 pollici con pneumatici super-ribassati da 225/50-17, sia la piacevolezza della qualità della vita a bordo e del comfort, come i vetri oscurati, la selleria in materiali pregiati, una serie si sensori per l’attivazione automatica di luci e tergicristalli, i sedili a regolazione elettrica, più altri dettagli di finizione. Il turbodiesel 2.0 TDCi è associato al nuovo cambio manuale a 6 marce: rapido e preciso nella selezione, sia in progressione che in scalata, è il partner perfetto di un propulsore che ha nella densità della curva di erogazione una virtù ancora più percepibile anche della sua stessa, vigorosa «cavalleria». La risposta in potenza è incredibile fin dai 1.000-1.200 giri, perfetta per muoversi in città con un filo di gas, scivolando silenziosi utilizzando marce insolitamente lunghe in questo ambito.
Lo stesso vale quando si affrontano le prime rampe della via verso Fiesole. Le sospensioni attive, con i loro ammortizzatori anti-coricamento, rendono S-Max agile e precisa nell’affrontare la sequenza di curve in salita, nitida nella risposta allo sterzo, senza sbavature anche quando si comincia ad aggredire la strada che si addentra nell’Appennino, mantenendo comfort e fluidità di marcia. Lo sterzo è leggero, ma preciso e sensibile, e la tenuta alle accelerazioni laterali in curva si rivela anch’essa superiore a ogni aspettativa. Questa qualità viene fuori in modo ancora più evidente nel percorso di ritorno, questa volta autostradale, da Pian del Voglio a Firenze Nord.


Qui S-Max ha modo di esprimere non solo le sue doti prestazionali assolute, come una pregevole velocità massima di 200 orari, ma soprattutto l’eccellente stabilità e, nuovamente, la tenuta alle accelerazioni laterali, questa volta nei curvoni ad alta velocità.
La sensazione di sicurezza è pari al piacere di guidare una vettura dalle qualità dinamiche che vanno ben oltre le nostre aspettative. Esemplare il comfort, a cominciare da quello acustico e da quello climatico.

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