«Ecco come Pomigliano dà una spallata al passato»

da Pomigliano d’Arco (Napoli)

«Nuova Pomigliano», la rinnovata fabbrica campana della Fiat vedrà la luce il 3 marzo, secondo i principi del World class manufacturing (metodologia che porta al miglioramento dell’intero ciclo produttivo), applicati in tutti gli stabilimenti del gruppo. I lavori di ammodernamento, inoltre, garantiranno più sicurezza per i dipendenti e una migliore qualità dell’ambiente, con mense e spogliatoi rinnovati. Il direttore dell’impianto Sebastiano Garofalo ha spiegato le ragioni che hanno portato ai cambiamenti in corso. «Perché - ha osservato - le vetture che qui si producono provocano i costi di garanzia contrattuale e perché i modelli nascono senza il rispetto degli standard. Ma, soprattutto, in quanto a Pomigliano si registra una perdita di produttività del 47%, la più pesante fra tutti gli impianti Fiat».
Il 3 marzo, alla riapertura dei cancelli, riprenderà il ciclo di produzione dei quattro attuali modelli Alfa Romeo: 147, Gt, 159 berlina e wagon. Completata la ristrutturazione, vi sarà prodotta anche la nuova Gt del Biscione. Alfa Romeo prima e Fiat successivamente hanno prodotto, a Pomigliano, oltre 6 milioni di auto, in media 700 al giorno.


Sono circa 900 i lavoratori impegnati a mettere a nuovo gli impianti della «Nuova Pomigliano» mentre, come ricorda Garofalo, «i 6mila addetti, nonostante lo stop di 2 mesi, continueranno a percepire lo stipendio e procederanno a un piano intensivo di formazione». Già appaltati, finora, lavori per 55 milioni, dei 70 previsti dal progetto.

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