di Alessandro Calligaris*
Il Friuli Venezia Giulia può diventare il cuore dell'Europa, se sfrutterà la sua posizione geografica di regione di confine con i Paesi dell'Est, sviluppando rapporti economici e commerciali con questi nuovi Stati europei. Il nostro mare può fare da centro nevralgico, come è già accaduto in passato, a tutti questi Paesi. Occorre, però, potenziare tutti i collegamenti autostradali e ferroviari, realizzando quei progetti infrastrutturali di cui il territorio ha bisogno da molto tempo. Lo scopo sarà quello di agevolare, in maniera rilevante, lo sviluppo generale dell'export da parte delle imprese. Una capacità strategica, oggi imprescindibile, che deve essere affrontata dalle aziende con investimenti specifici, dedicati e adeguati a ogni singolo paese-mercato di riferimento.
Occorrono, infatti, immediate strategie aziendali, commerciali e distributive differenziate. Questo approccio presuppone che l'impresa abbia, ben chiara ogni anno, la propria scala di priorità, individuando tutti quei mercati con le maggiori potenzialità di crescita. In tutto questo, è indubbio, l'innovazione ha un peso importante ma non determinante; rappresenta una condizione necessaria, ma non sufficiente al successo di un'azienda sui mercati esteri.
L'innovazione da perseguire identifica un concetto più ampio che deve coinvolgere i processi organizzativi interni, così come quelli produttivi e logistici, perseguendo politiche commerciali e distributive in un'ottica di partnership con gli uffici vendita finalizzati al raggiungimento e alla soddisfazione del cliente finale. In una regione, con una struttura industriale composta da moltissime aziende di piccole e medie dimensioni, sarebbe innovativo un approccio che persegua l'aggregazione tra aziende e la loro conseguente crescita dimensionale.
*Presidente di Confindustria
Friuli Venezia Giulia
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.