Ecco tutti i colori del rosa passione (non solo) femminile

Rosa. È luce della forma dell'ultima essenza dantesca, sei il nome del colore della pelle, è l'aggettivo che qualifica di grazia una cosa. Si diffonde in marzo, mese femminile, quello della Festa della donna, stagione della fanciullezza, per confondere nel gentil tono del suo tocco, femmina e maschio, in una elegiaca primavera, come se la dualità sessuale si unificasse nello stato edenico del germoglio. Lo sentì Botticelli, che nella sua tela «Primavera», circondò di pashmina - oggi così diremmo - le donna e l'uomo insieme, del rosa più profondo, perché dalla cipria delle farfalle alla carne di una rosa inglese avanzano armate di grazia e spine temibili le tue infinite sfumature.
Camicia rosa, cappellino rosa, cravatta rosa, cellulare rosa, ciondolo rosa, gemelli rosa, cinturino rosa dell'orologio. Finalmente in questa primavera è tornato a rivendicare la tua prerogativa, unico tra i colori, di segnare con elegia il sesso maschile e quello femminile. Emblema dello sbocciare tenero di un amore, scudo guerriero del cuore, nel suo destino d'essere il più stretto fratello del maschio Marte, il rosso, leggermente illuminato da donna Luna, bianca, ha avuto, tra i colori, la vita più strana e divertente.
Per tutta la sua storia, fino agli anni '50 del '900, ti riservavano lo svettare battagliero della virilità. Rosa era lo scudo di Achille, istoriato di rose per la volontà della madre Venere; rosa il manto di Cristo, vicino all'azzurro di Maria, come ancora ricorda l'abito sacerdotale nella terza domenica d'Avvento. Un avvento in rosa per il Profeta. Rosa: per secoli e secoli colore dell'uomo. Eppure ancor oggi se un bimbo chiede un accessorio rosa la mamma sospetta, erroneamente, dell'identità del suo sesso. Invece il maschietto sceglie bene, vede la sua virilità in lui, come ancora attesta la maglia sudata dai fanti della bicicletta che gira l'Italia con fatica.
Faticoso è. Se la Barbie gli ha prescritto uno zuccheroso destino di bambola, in realtà audace e temeraria è la femmina che si colora di rosa, al punto da sfidare il detto pericoloso è un abito rosa, perché non sei tu che lo indossi ma è lui ad indossarti. Lo sapevano bene le fate della Bella addormentata nel bosco che fino alla fine vibravano le loro bacchette magiche, nel dubbio: azzurro, no rosa, facendo della stoffa di quel peplo una tavolozza.
Slip rosa, boxer rosa: conturbanti e dolci addosso al frutto proibito della donna e dell'uomo, unico frutto a rimanere stretto nella tinta delle sue dita, perché tanti sono i fiori rosa ma nessun frutto poi tiene il suo colore, se non quello nascosto d'Eva e di Adamo. In cielo appartiene all'asteroide Cerere, definito rosa dall'alchemico Goethe, e in terra passa proprio come un asteroide nell'aristocratica eleganza di un dettaglio: i polsi rosa di una camicia sotto la giacca verde di uno scrittore, lo jabot della fanciulla cosciente d'avere in petto il suo carattere. Felino, perché è felino. Appariscente con voluttuosità, discreto nella felpatezza. Terribilmente ilare nell'essere delicato e sfacciato come i polpastrelli felini. Lo sa la Pantera Rosa, che lo porta come un'arma di seducente sfottò maschile. Lo sa l'ultima diva gattina, Hello Kitty, che finalmente lo ha brincato alla Barbie riportandoti sull'altare dell'infanzia con i suoi ammennicoli rosa, indossati da bambine e signore disinibite.
Lo sa d'essere rosso come la passione e bianco come l'innocenza nella cenerentola Chanel, nella fibbia di Roger Vivier, oppure nella stringata Church’s, che sconvolge nel tono salmone e che in notti d'amore può contenere il glu glu sportivo dello champagne. Rosa. Delicato e frizzante, come la birra rosa e il vino. Rosè. E rimeggia con Olè, in questo tango torero che in cui maschio e femmina duettano per contenderselo, ma alla fin paghi di possederlo tutti e due che tutti e due li fa alla fin cedere in un caschè.

E così la vie en rose, come il raso della fodera di uno smoking, come il roso di un cerchietto di capelli intorno all'ultima sua rima: sposa. Sposami rosa, che son donna e uomo a piacimento nel colore supremo del tuo unico ardimento.

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