Ecco la vetrina dei tesori «inediti»

«Magnificenze Vaticane. Capolavori d’arte dalle collezioni della Fabbrica di San Pietro» è la mostra allestita nelle sale del restaurato Palazzo Incontro fino al 25 maggio. La mostra presenta, per la prima volta al pubblico, oltre 130 inediti di pregio come i candelabri e gli originari reliquiari in forma piramidale ideati e realizzati da Gian Lorenzo Bernini; i quattro Evangelisti eseguiti da due dei protagonisti della scena artistica romana del Quattrocento come Mino da Fiesole e Giovanni Dalmata. Inedita anche la sezione dedicata ai frammenti e affreschi della decorazione interna della basilica di San Pietro; oppure al patrimonio cartaceo conservato nell’Archivio di Stato Generale della Fabbrica con gli autografi di Benvenuto Cellini, Michelangelo, Carlo Moderno, Gian Lorenzo Bernini e Giuseppe Valadier.
A caratterizzare l’intera mostra è dunque l’idea di non guardare alle opere già note, ma fare un’azione di recupero attraverso diverse tipologie, generi e stili artistici dal XIV al XX secolo. All’interno del percorso espositivo è possibile leggere frammenti della storia artistica romana, indirizzati tutti alla basilica di San Pietro, testimonianze tangibili del fatto che il centro della cultura a Roma ruotasse all’epoca intorno alla committenza papale. «Auspichiamo che tra due anni nasca il primo e tanto atteso Museo della Fabbrica di San Pietro» spiega Alfredo Maria Pergolizzi, responsabile dell’Ufficio fotografico della Fabbrica di San Pietro e curatore della mostra. «Si sta lavorando alla definizione del progetto e si sta scegliendo la sede espositiva più adatta tra le due ipotesi ad oggi avanzate, ossia gli spazi superiori alla Basilica oppure uno dei locali ad essa adiacenti o vicini - aggiunge il curatore -.

Potrebbe essere l’occasione per permettere la visita al grande pubblico di preziosi e inediti pezzi, tra modellini, dipinti, statue e documenti vari che ad oggi sono esposti solo in minima parte mentre il resto viene conservato nei depositi».

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