Cipro è salva (forse) ma la fiducia nell’euro ora è andata in pezzi

Violata l’intangibilità dei depositi, limitata la libera circolazione della moneta: peggio non si poteva fare

Correntisti in coda davanti a una filiale della Laiki Bank a Nicosia
Correntisti in coda davanti a una filiale della Laiki Bank a Nicosia

Abbiamo già scritto come la soluzione del caso cipriota sia la conferma empirica delle quattro leggi sulla stupidità umana ben sintetizzate da Carlo Maria Cipolla. Ma in particolare la zuppa di oggi si vuole concentrare su quella legge che più o meno recita cosí: uno stupido fa più danni di un bandito. Pensando al presidente olandese dell'Eurogruppo, che è riuscito a sostenere come la soluzione trovata (cioè un esproprio sui depositi superiori ai centomila euro) sia un modello per l'Europa, ci accorgiamo della bontà delle leggi di Cipolla.

Ma il sommo della stupidità si raggiunge sostenendo che con l'operazione cipriota si sia voluto salvare l'euro. È esattamente il contrario: si è divisa la moneta unica in una di serie A e una di serie B (quella cipriota). Un abitante di Nicosia non può prelevare più di trecento euro al giorno. In una filiale non possono entrare più di otto persone. Se un cipriota ha un figlio all'estero ha un limite fissato nelle rimesse che può ordinare per farlo campare e pagare le tasse scolastiche e universitarie. Se un'azienda deve pagare una fornitura off shore (cioè in Europa) deve sottoporre la sua richiesta ad un apposito comitato. Per ritirare contanti o fare un viaggetto ci sono limiti stringenti. Così come per l'uso della carta di credito. Insomma, il governo ha imposto dei controlli sul movimento dei capitali per evitare una fuga di massa. E i limiti ai movimenti dei propri quattrini si applicano a tutti i residenti ciprioti. Dunque, anche a coloro che hanno meno di centomila euro in banca. Non sono stati tassati, questi ultimi, ma l'utilizzo della loro moneta è meno libero. Dicono che il blocco durerà poche settimane. È falso. Nello stesso decreto si legge che alcuni di questi blocchi (i pagamenti per gli studenti all'estero) si applicano almeno per il prossimo trimestre. E d'altronde l'Islanda, che applicò le stesse limitazioni alla circolazione della sua moneta, le tiene in piedi da cinque anni. È un cane che si morde la coda. Una volta introdotta una tassa esorbitante e poi imposto un taglio alla libertà di utilizzo del proprio contante, chi si fida di depositarlo ancora in quel Paese? Appena si può si fugge. La memoria dei risparmiatori è quella di un elefante, diceva Einaudi, ma le sue gambe sono quelle di una lepre. Ovviamente, c'è qualcuno più uguale degli altri: quei politici che sapevano e che sono riusciti a scappare prima.

Il combinato disposto delle due stupidità, avrà un effetto contagio anche in Italia. Intanto le banconote da 500 euro sono già diventate merce rara; così come c'è la corsa al biglietto da mille franchi svizzeri. Un brutto segnale sulla fiducia dei risparmiatori nei confronti delle nostre banche. E poi, in un Paese come il nostro con circa mille miliardi di depositi bancari, c'è il tentativo di metterli al riparo. Una cosa è certa: la sfiducia nei confronti del sistema creditizio ha assunto profili isterici. Basti pensare che è ritornato l'incubo controparte, e cioè il timore che la propria banca non sia solida. Le banche cipriote passarono i cosiddetti stress test sia nel 2010 che nel 2011. Chi si fida di ciò che dicono oggi i regolatori? In quei due anni, i loro vertici aumentavano l'esposizione nei confronti della Grecia, quando era già data per morta. Ma i burocrati e i criteri europei non se ne accorgevano o, è anche peggio, facevano finta di nulla.

Dicevamo che le preoccupazioni dei risparmiatori sono anche superiori ai veri rischi che corrono. Basti pensare ai fondi comuni di investimento, che non hanno sofferto della tassa cipriota e che comunque avendo il loro patrimonio separato da quello bancario, sono al riparo dai fallimenti del singolo istituto e financo del crash di una moneta, se opportunamente diversificati.

Il punto finale è che i nostri geni di Bruxelles per salvare l'euro hanno compromesso la fiducia già traballante nella moneta unica sotto due profili: il primo è che i depositi bancari siano intoccabili e il secondo che l'euro possa e debba sempre circolare liberamente nell'Eurozona. Chi avesse voluto minare deliberatamente la fiducia nella nostra moneta unica non sarebbe riuscito ad essere altrettanto efficace. Uno stupido é peggio di un bandito.

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