Economia

Affitti e case sono nel mirino. Chi rischia la stangata del Fisco

Gli affitti brevi e i proprietari dell'immobile entrano nella banca dati delle Entrate. Verifiche su dichiarazioni e incassi

Affitti e case sono nel mirino. Chi rischia la stangata del Fisco

Il Fisco stringe il cerchio sugli affitti brevi e su chi decide, ad esempio, di farsi pagare per un breve periodo da un turista mettendo a disposizione la propria casa o una stanza. L'Agenzia delle Enterate dunque potrà avere accesso alla banca dati che "Alloggiati web" della polizia di Stato su cui coloro che ospitano turisti devono comunicare le generalità di chi alloggia nella propria struttura. Usando questo tipo di strumento, come ricorda ilSole24Ore, il Fisco potrà mettere a confronto i dati delle dichiarazioni dei redditi con quelli presenti nella banca dati. Una mossa che andrà ad evidenziare gli eventuali scostamenti tra il reddito e l'attività portata avanti con l'affitto dell'immobile. In questo momento sulla banca dati della polizia risultano circa 200mila alloggi registrati. La mole di annunci che invece si trovano su alcune piattaforme web per mettere in contatto locatario e cliente ammonta a circa 400 mila unità. Il doppio di quello riscontrabile sulla banca dati degli agenti. E su questo fronte già pronte a scattare le multe e le ammende.

Come ricorda il Corriere, per una notte di attività a cui non segue comunicazione degli ospiti, la sanzione può arrivare fino a 206 euro. Una stangata importante che cerca di frenare la corsa all'evasione di chi pensa di mettere in affitto una stanza della propria casa per un breve periodo. Ogni anno, chi ha una attività di questo tipo, deve presentare tutto nella dichiarazione dei redditi con l'aiuto di un commercialista. Di fatto devono essere dichiarati tutte le transazioni effettuate nell'arco di 12 mesi, il tutto per dare al Fisco un quadro chiaro della mole di denaro che riguarda la singola attività. Il pagamento delle imposte potrebbe avere luogo con il modello f24 dato che alcuni portali non agiscono ancora come sostituto di imposta. In questo caso spetta al singolo operatore versare la quota del 21 per cento per la cedolare secca. Un errore in questa fase potrebbe portare a pesanti sanzioni da parte del Fisco. E proprio in tema di stangate con cartelle e multe, l'Agenzia delle Entrate ha dato il via alla tregua di agosto. Le Entrate infatti sospenderanno da 10 a l 25 agosto l'invio e la notifica di ben 800mila contestazioni. Nel dettaglio si tratta di 492.885 atti tra cartelle e avvisi che sarebbero arrivati per posta e 305.726 da notificare attraverso la Pec (posta elettronica certificata), per un totale di 798.611 comunicazioni che saranno temporaneamente congelate. La tregua durerà fino alla fine di questo mese.

Da settembre si riapre il braccio di ferro tra Fisco e contribuenti con il rischio di verifiche, accertamenti e controlli anche grazie alla nuova arma della Superangrafe del Fisco e al Risparmiometro.

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