Alitalia, spuntano Ryanair e Lufthansa

Ma i due gruppi pensano allo spezzatino. Paleari: "32 manifestazioni di interesse"

Alitalia, spuntano Ryanair e Lufthansa

Sono 32 le manifestazioni d'interesse presentate per l'acquisto di Alitalia, intera o a pezzi: lo ha reso noto ieri Stefano Paleari, uno dei tre commissari straordinari. Aperte le buste si procederà alla valutazione dei soggetti e delle proposte in base ai contenuti del bando. Oltre ai requisiti di legge, chi si propone deve avere anche lo status economico adeguato. I nomi non saranno resi noti, ma a coloro che superano la selezione sarà aperta una prima data room, con le informazioni «non sensibili». Il ministro dei trasporti Graziano Delrio ha affermato: «Sono fiducioso come lo sono sempre stato. Ho sempre detto che si troverà una soluzione a questa crisi industriale».

La prima a uscire allo scoperto è stata Ryanair che ha dichiarato di aver presentato una manifestazione d'interesse, ma non rivolta all'acquisto della compagnia, bensì a una collaborazione industriale per alimentare il lungo raggio di Alitalia; e ha assicurato che se Alitalia nel periodo estivo riducesse l'offerta, sarebbe pronta a colmare eventuali vuoti, mettendo a disposizione fino a 20 aerei. Si è chiamata fuori invece Lufthansa, che non ha interesse a rilevare la compagnia italiana, ma che si dice attenta per bocca del suo ceo, Carsten Spohr a qualunque opportunità si presenti, a cominciare dagli aerei, se saranno venduti singolarmente. «Nessun interesse» di British-Iberia, mentre qualcuno pensa che l'(ex) azionista Etihad potrebbe rimettersi in gioco. Non ci sono notizie da Air France, che nel corso degli anni è stato uno degli alleati più stretti. Qualcuno pensa che Parigi possa fare da sponda europea a Delta, che nelle dichiarazioni dei giorni scorsi era parsa interessata. Delta è la più grande compagnia del mondo, fa parte dell'alleanza Skyeam e dell'accordo a quattro (con AF, Klm e Alitalia, appunto) per le rotte transatlantiche. Ma Delta, società Usa, potrebbe rilevare fino al 49% di una compagnia europea, come a suo tempo fece Etihad; ecco che, in attesa di un allentamento della norma, l'alleato Air France potrebbe essere della cordata e rilevare una quota che permetta all'asse franco-americano di comandare.

Il tema del vincolo alla proprietà per le compagnie non comunitarie sembra avviato a un ripensamento da parte di Bruxelles. Interpellato sull'argomento, ecco il pensiero del commissario Paleari: «Prima di fare il commissario avevo già affermato che in un contesto di aperta competizione certi vincoli sono anacronistici. Ma noi dobbiamo misurarci con le leggi e le condizioni esistenti. Non è compito dei commissari entrare nel merito di aspetti normativi». È compito della politica. E il pressing sulle autorità europee dev'essere stato efficace, se la Commissione presenterà domani un pacchetto di proposte sul trasporto aereo che comprende delle «linee guida sulla proprietà e il controllo» delle compagnie, con nuovi criteri di valutazione.

Non sarà toccato il limite del 49%, ma serviranno a facilitare gli investimenti e a sostenere la competitività. Ieri l'Enac ha intanto reso noti i numeri del 2016: prima compagnia in Italia è Ryanair, con 32,6 milioni di passeggeri, seguita da Alitalia con 23,1. Quest'ultima ha annunciato il nuovo collegamento Roma-New Delhi.

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