Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha detto ieri: «Ora ci aspettiamo la risposta definitiva di Etihad», che dovrebbe finalmente contenere i termini di un'offerta economica per l'ingresso nel capitale di Alitalia. L'ottimismo di Lupi sottintende che le rassicurazioni date dalla parte italiana agli arabi siano state accolte positivamente; ma questo spirito non è condiviso da tutti. Un segno di manovre in corso è la convocazione dei sindacati da parte dell'azienda per martedì, il 29 aprile; l'incontro fa seguito a quello di mercoledì tra Gabriele Del Torchio e i segretari confederali. Nell'invito alle sigle di categoria l'ordine del giorno è generico: «Situazione aziendale e prosecuzione del confronto», ma si tratta di un passaggio importante, visto che le parti non s'incontrano dal 24 febbraio, quando si erano confrontate sul piano. A quel tempo i discorsi rimasero in sospeso.
Fu raggiunta l'intesa per 1.900 esuberi, con 80 milioni di risparmi. Ma sono rimasti da definire altri 48 milioni di tagli al costo del lavoro, per raggiungere i 128 milioni all'anno per due anni indicati dall'azienda. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Anpac, Anpav, Avia, Usb martedì cercheranno innanzitutto una soluzione a questa posta. Probabile una riduzione degli stipendi o una rinuncia alla 13esima. Marco Veneziani (Uil Trasporti) ricorda un precedente: «Un paio d'anni fa furono ridotte le buste paga del 7% ai ipendenti di Meridiana». E aggiunge con ironia: "Se i dipendenti di Alitalia mettono di tasca loro 128 milioni all'anno per due anni, cioè 256 milioni, significa che diventano i maggiori azionisti. Le Poste di milioni ne hanno versati 75!». Veneziani lancia un segnale: «Porremo la condizione che qualunque accordo, entri in vigore solo dopo le nozze con Etihad».
Quanto agli esuberi, ai 1.900 dipendenti di terra già trattati con cig a rotazione, Etihad vorrebbe applicare la cassa a zero ore; da due mesi, poi, 300 piloti e 500 assistenti sono in solidarietà per due anni, perché in quest'arco di tempo l'arrivo di 8-11 macchine di lungo raggio renderà nuovamente necessaria la loro piena presenza.
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