Il governo, in scia a quello precedente, sembra continuare a ignorare le istanze che provengono da un settore automobilistico sempre più avvitato su se stesso. Nessun esponente dell'esecutivo, su 14 persone interpellate, è intervenuto a trattare i problemi del comparto all'evento «Missione Mobilità», svoltosi nei giorni scorsi a Roma. Una poltrona, provocatoriamente lasciata vuota, ha rappresentato, durante il dibattito con l'intera filiera, l'Istituzione assente.
«Da parte nostra- spiega Massimo Nordio, presidente dell'Unrae, l'associazione italiana dei costruttori esteri - stiamo cercando di farci ascoltare allo scopo di sensibilizzare il governo su un problema che non riguarda solo l'aspetto della produzione in Italia, ma anche e soprattutto tutta la filiera della distribuzione e della componentistica».
Avete appena incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e Stefano Fassina, viceministro dell'Economia. Risultato?
«Abbiamo presentato dati precisi e concreti sulla situazione e chiesto di studiare un sistema di deducibilità sulle auto per le famiglie, come avviene per il mutuo della casa, per le ristrutturazioni edilizie, con estensione ora anche al mobilio, insieme alla revisione della tassazione, come è stato fatto per le barche».
Quindi?
«Sta a noi spingere e fare pressione per far virare la loro attenzione su di noi».
Dunque, sollecitate una sorta di pacchetto famiglia.
«Se la mobilità individuale e privata rappresenta un bene primario, come lo sono la casa e l'alimentazione, non è chiaro perché l'alimentazione e le ristrutturazioni beneficiano dell'Iva agevolata e l'auto no. E lo stesso vale per il privato che non può detrarre neanche un euro, cosa che invece avviene per le altre categorie o in altri Paesi».
Pensate di ottenere una risposta entro agosto?
«Non è facile, il governo ha sul tavolo tante priorità. Ma noi non molleremo la presa».
Si dice che al settore manchi il «traino» Fiat.
«Rispetto al passato, quando valevano per il 30% del mercato, le case estere rappresentano ora il 70% delle vendite in Italia. È dovere morale, per chi rappresenta la parte più importante del business, farsi ascoltare».
Già, ma Zanonato le scorse settimane ha convocato solo Sergio Marchionne.
«Il ministro ha ascoltato anche noi e lo farà ancora».
Unrae, Anfia, Aniasa, Federauto, Ancma (moto) e Assilea (leasing): uniti sareste più forti e soprattutto più efficaci.
«Più interlecutori ci sono e più è difficile mettere a fuoco una linea unica e unitaria. Dobbiamo cercare di dialogare e focalizzarci sui punti in comune, e sulla base di quelli andare avanti come unico interlocutore».
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