Economia

Ecco perché può cambiare tutto sui mutui

Secondo Bruxelles, il nostro Paese non applica a pieno la direttiva sul credito ipotecario: "Una maggiore concorrenza sarebbe un vantaggio per i consumatori"

Ecco perché può cambiare tutto sui mutui

La Commissione Europea ha inviato una lettera di messa in mora, il primo stadio della procedura d'infrazione, all'Italia, chiedendole di applicare tutte le norme previste dalla direttiva Ue sui mutui.

Cosa chiede l'Ue

In particolare, la Commissione chiede a Roma di adottare e notificare le disposizioni relative alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione degli intermediari creditizi, come pure quelle relative alla vigilanza. La direttiva mira ad aprire i mercati nazionali alla concorrenza estera, con l'obiettivo di avere condizioni migliori per la clientela. L'Italia ha due mesi per rispondere alla Commissione, dopodiché la procedura potrebbe passare allo stadio successivo, il parere motivato. L'obiettivo della direttiva, ricorda Bruxelles, è aumentare la protezione dei consumatori nel settore dei mutui e promuovere la concorrenza, tra l'altro, aprendo i mercati nazionali agli intermediari. "Una maggiore concorrenza dovrebbe andare a vantaggio dei consumatori, consentendo una scelta più ampia e a costi inferiori", precisa Bruxelles.

Come riportano le agenzie, l’esecutivo di Bruxelles ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia per ottemperare all’obbligo di attuare tutte le disposizioni della direttiva sul credito ipotecario (direttiva 2014/17/UE). In particolare, si legge in una nota, la Commissione chiede all’Italia di "adottare e notificare le disposizioni sulla libertà di stabilimento e sulla libera circolazione dei servizi degli intermediari del credito", nonché sulla loro vigilanza. L’obiettivo è quello di aumentare la protezione dei consumatori nel settore dei prestiti ipotecari e promuovere, come detto, la concorrenza aprendo, tra l’altro, i mercati nazionali agli intermediari del credito. Una maggiore concorrenza dovrebbe avvantaggiare i consumatori grazie a una scelta più ampia ed a costi inferiori.

Risparmi sui mutui per completare il Mose

I risparmi, pari a 538,42 milioni di euro, derivanti da minori oneri finanziari sui mutui contratti per la realizzazione del sistema Mose di Venezia saranno destinati al completamento e alla messa in esercizio dell'opera, a interventi paesaggistici e ambientali e alle attività di manutenzione. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha deliberato, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, di riprogrammare le risorse derivanti da risparmi sugli interessi sui mutui contratti dal Consorzio Venezia Nuova con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e con Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per dare immediata copertura finanziaria agli interventi di completamento del Mose, a quelli migliorativi e di verifica tecnica di alcune parti dell'opera già ultimate e alla prosecuzione delle attività di salvaguardia della laguna.

"Il Mose è un'opera fondamentale per la protezione di Venezia e del suo capitale culturale, artistico e naturale. Sono molto soddisfatto di questa decisione del Cipess che segue altre importanti iniziative volte a preservare un'area così delicata - ha commentato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini - La delibera consente infatti di rafforzare gli interventi per la tutela di Venezia e della sua laguna, patrimonio del mondo. Grazie a questa operazione si accelera il completamento di un'opera necessaria per la città e per l'area circostante, senza aumentarne i costi". La delibera adottata dal Cipess, infatti, effettua una riprogrammazione di risorse senza comportare un aumento dei costi complessivi del sistema Mose.

Il provvedimento sarà efficace appena registrato dalla Corte dei Conti.

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