Difficile rimpiazzare un leader. Impossibile farlo se quest'ultimo si chiamava Steve Jobs. Così a tre anni dalla scomparsa del mitico fondatore, l'ad di Apple, Tim Cook, si ritrova con un portafoglio prodotti che è praticamente uguale a quello lasciato dall'illustre predecessore nel 2011. Il risultato è che il titolo non è riuscito a raggiungere l'ambita quota di mille dollari di valore che pareva essere a portata di mano alla morte del fondatore.
Quest'anno è arrivata un'altra batosta. Il marchio Apple ha perso la prima posizione tra quelli di maggior valore. La retrocessione è valsa la promozione del suo maggior concorrente, Google. Cook, la cui poltrona appare ora traballante, ha dovuto anche fare i conti con l'insuccesso dell'unica idea innovativa partorita nel triennio in fatto di smartphone, ossia l'iPhone 5C, quello a basso prezzo che è risultato essere il prodotto meno venduto della storia dell'iPhone.
Per ridare smalto al titolo, che era sceso sotto la soglia dei 500 dollari da 700 del picco massimo, Cook ha dovuto giocare sulla leva finanziaria con diversi buy back di titoli propri che, nell'ultimo anno, sono ammontati a 40 miliardi di dollari. In questo scenario, non certo esaltante per rivitalizzare le strategie, Cook sta giocando la carta delle acquisizioni. Prima tra tutte Beats, la società produttrice di cuffie, che dispone anche di un servizio di musica in streaming e che, sopratutto, porterà ad Apple la consulenza nel settore di uno dei massimi «guru» mondiali. Ossia Jimmy Jovane che aveva collaborato con Jobs all'esordio del servizio iTunes. In questo scenario non facile è dunque molto attesa la tradizionale conferenza degli sviluppatori che si svolgerà lunedi prossimo al Moscone center di San Francisco. Due ore di presentazione per mostrare i muscoli a Google e altri rivali come Samsung che sarà presto affiancata, nel settore smartphone, dai cinesi di Lenovo che hanno recentemente comperato Motorola.
Tra le novità attese la nuova versione di iOs, cioè iOS 8, il sistema operativo mobile che ospiterà un'applicazione apposita per iTunes Radio che sarà in grado di riconoscere il titolo delle canzoni che risuonano nell'ambiente circostante in virtù di un accordo con Shazam. Per l'iPhone 6 bisognerà invece attendere l'autunno, ma già si sa che sarà equipaggiato con Nft, la tecnologia per i pagamenti in mobilità.
Non ci dovrebbe essere neppure l'iWatch, ossia il telefono orologio equipaggiato dalla piattaforma Healthbook (in collaborazione con Nike) per registrare tutte le performance personali. E neppure nuovi schermi per la Apple Tv.
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