Apple ora si compra anche Shazam per annullare le mosse dei rivali di Google

L'idea sarebbe quella di integrare la tecnologia nella sua piattaforma

Maddalena Camera

Apple fa il pieno di musica con l'acquisizione di Shazam, l'app che riconosce i brani delle canzoni ma anche di film e serie tv. Secondo TechCrunch la spesa per Shazam dovrebbe essere intorno ai 400 milioni di dollari. La somma sarebbe meno della metà della valutazione ottenuta da Shazam nel suo ultimo round, del febbraio 2015.

Ma si tratterebbe, comunque, della seconda maggiore acquisizione nella storia di Apple dopo quella delle cuffie Beats, per le quali Tim Cook sborsò tre miliardi di dollari nel 2014. Acquistando Shazam, Apple punta a rafforzarsi ulteriormente in un settore sempre più competitivo, con YouTube (controllata di Alphabet, ossia Google) che, secondo Bloomberg, si sta preparando a lanciare un servizio di musica in streaming a marzo per competere con la svedese Spotify e, ovviamente, con i «nemici» di Apple.

La cinese Tencent e Spotify, inoltre, hanno annunciato l'acquisto di una quota di minoranza l'una nell'altro e viceversa. «Non vediamo l'ora che Shazam e il suo talentuoso team si aggreghino ad Apple - ha specificato l'azienda di Cupertino in una nota- Apple Music e Shazam sono naturalmente compatibili perché hanno lo stesso obiettivo: Offrire agli utenti una grande esperienza musicale. Del resto Shazam è costantemente tra le più popolari app di iOs (il sistema operativo per smartphone di Apple) ed è usata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, su diverse piattaforme.

Certo la valutazione di Shazam, 400 milioni di dollari, non si spiega con il fatturato. La popolare app musicale infatti, un po' come Twitter, fatica a monetizzare i suoi pur numerosi utenti. Nel 2016 ha generato ricavi per 54 milioni ma con conti in rosso. Cupertino punta ad altro ossia all'integrazione dei servizi prima di tutto con Apple Music ma anche con Siri, la segretaria tuttofare digitale dei sistemi operativi Apple.

Il gruppo guidato da Cook potrebbe usare Shazam per fornire funzioni simili a quelle offerte da Pixel 2, il nuovo smartphone di Google che mostra automaticamente la canzone che l'utente sta ascoltando senza il bisogno di aprire un app come Shazam.

Da notare che se Cupertino decidesse di spegnere l'app (mantenendo

comunque in vita la sua tecnologia), priverebbe il concorrente Spotify degli accessi che arrivano sulla sua piattaforma passando, però, da Shazam. Una mossa che potrebbe valere qualche centinaia di migliaia di accessi al giorno.

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