Economia

Asal-FederlegnoArredo: "Bene lo stop all'Imu per i magazzini degli allestitori di fiere"

Il presidente di Asal, Massimiliano Vaj: "Boccata d'ossigeno per un settore duramente colpito dal blocco delle manifestazioni fieristiche. Negli immobili i materiali per gli allestimenti ordinati, realizzati e mai consegnati per le disdette. Governo e Regioni si impegnino a stimolare la ripresa delle fiere"

Asal-FederlegnoArredo: "Bene lo stop all'Imu per i magazzini degli allestitori di fiere"

Esteso anche al comparto degli allestitori fieristici l’esenzione dall'Imu come previsto dell'emendamento Frassini-Lupi-Fiorini approvato in commissione Bilancio alla Camera. Il provvedimento riguarda gli immobili nella categoria catastale D - fabbriche e capannoni - usati da imprese del settore che realizzano allestimenti di strutture espositive nell'ambito di eventi fieristici o di manifestazioni.

Cancellazione fortemente voluta da Asal di FederlegnoArredo a tutela degli interessi dei suoi associati che rappresenta un importante sostegno per il settore in questa fase di durissima crisi economica. In questi mesi infatti centinaia di imprese hanno stoccato nei loro magazzini o depositi, su cui grava l’Imu, stand e attrezzature per fiere ed eventi che sono stati tutti cancellati. Gli allestitori sono stati i primi a non fatturare a causa del blocco delle attività espositive e saranno tra gli ultimi a ripartire perché le loro attività sono legate alla riapertura dei quartieri fieristici e delle manifestazioni.

"Si tratta di un bel risultato ottenuto da FederelegnoArredo, iniziativa recepita da Governo e Parlameno. Sono immobili vuoti o nella migliore delle ipotesi pieni di materiale per allestimenti già realizzati e mai consegnati dopo il blocco di fiere, eventi, mostre e congressi che ha paralizzato il settore. Lavori fatti ma disdettati con tutte le conseguenze economiche che è facile immaginare", dice Massimiliano Vaj, presidente di Asal-Assoallestimenti.

"Ho chiesto a FederlegnoArredo che si intervenisse per aiutare gli allestitori almeno ad attenuare gli effetti della crisi con un emendamento simile a quello che ha interessato il mondo del turismo e l'iniziativa è stata recepita - spiega Vaj - E' una piccola boccata d'ossigeno per il nostro settore, sono soldi in meno da spendere in un momento in cui non ce ne sono a causa del fermo degli ordini e non ne entreranno ancora un pò perché im mercato d'autunno, come temevano, sta svanendo".

"In Italia infatti gran parte delle fiere previste dopo l'estate è stata annullata e su alcune di quelle annunciate non ci sono ancora certezze definitive. Noi allestitori abbiamo il polso della situazione in anticipo perché i nostri clienti ci dicono se partecipano o non partecipano e gli organizzatori fieristici hanno la volontà di ripartire ma devono fare i conti con quante aziende sono pronte ad essere presenti".

Situazione in diventire, con molte incognite, dunque anche se in settembre sono in calendario alcune manifestazioni che segneranno la ripresa. "Sarebbe importante che si tenessero proprio come simbolo della ripartenza, un segnale aatteso che è anche l'occasione per fare un rodaggio delle macchine espositive e dei nuovi format legati anche alla sicurezza, mantendo la nuova programmzione, anche solo a livello nazionale o europeo - sottolinea ancora Massimiliano Vaj -. "Non tutto è stato cancellato anche se pesano i problemi degli spostamenti dei visitatori internazionali da Paesi importanti, e questo consentirebbe di affrontare il 2021 con più ottimismo. La fase autunnale con manifestazioni certe sarebbe anche un segnale importante sui mercati esteri e gli spostamenti internazionali dei visitatori con una ripresa di fiducia".

"Teniamo conto che anche un competitor fieristo dell'Italia come la Germania stenta, gli organizzatori tedeschi sono cauti mentre sembravano puntare a una ripartenza decisa. Penso che l'evento che segnerà davvero la svolta nel 2021 sarà il Salone del Mobile.Milano che celebra tra l'altro i suoi 60 anni e sarà quello l'evento globale italiano che potrà dare una svolta e una ripartenza".

Ma per riconquistare certezze e dare solidità alla ripartenza devono ancora essere superati molti problemi, a partire dalla difficoltà a incassare la cassa integrazione Covid, quella che dovrebbero pagare direttamente le banche tramite Inps, ci sono problemi per le Pmi legati al mese di aprile e all'ottenimento del contributo a fondo perduto. "Problemi di liquidità - aggiunge ancora Vaj - con i sindacati che chiedono alle aziende di anticipare la cig per altri tre mesi".

A queste si aggiungo scelte di politica industraile legata al settore delle fiere italiane, agli organizzatori e al supporto con interventi di stimolo alla domanda degli espositori che dovrebbero essere maggiormente all'attenzione del Governo e delle Regioni di quanto non lo siano state fino ad adesso.

Le fiere, in particolare quelle che sono vere e proprie piattaforme trainanti a sostegno dell'industria e delle Pmi a livello internazionale, come è il caso di Fiera Milano, ma non solo, devono essere messe in grado di recuperare competitività in tempi rapidi con interventi mirati, creando le condizioni e le opportunità di una nuova crescita nell'interesse di tutto il Paese.

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