Atlantia torna al dividendo. E punta sugli investimenti

Disponibili 5 miliardi per la crescita del gruppo. L'ad Bertazzo: "Focus su e-mobility e pagamenti"

Atlantia torna al dividendo. E punta sugli investimenti

Atlantia ha ancora 5 miliardi da investire. Le risorse, occorre ricordarlo, provengono dalla cessione dell'88,06% di Autostrade per l'Italia (Aspi) al consorzio costituito da Cdp, Blackstone e Macquarie. Il closing, atteso per fine mese, potrebbe slittare al 30 giugno ma i circa 9 miliardi di incasso sono fuori discussione tant'è che il gruppo che fa capo ai Benetton ha già acquisito Yunex da Siemens per 950 milioni e programma un buyback da 2 miliardi. «Vogliamo continuare ad allocare il nostro capitale principalmente nei nostri asset core: le autostrade con Abertis, gli aeroporti e le ferrovie», ha spiegato ieri l'ad Carlo Bertazzo nel corso dell'Investor Day aggiungendo che l'obiettivo è «consentire una nuova crescita in questi mercati maturi attraverso l'applicazione di nuove soluzioni tecnologiche». Bertazzo ha rimarcato il totale «supporto» ad Abertis (controllata con il 50% più un'azione) in caso di nuove operazioni di M&A. Non esclusa la cessione del 16% detenuto nella tedesca Hochtief (socio con il 20% meno un'azione di Abertis) che «non è strategica».

Il gruppo intende comunque focalizzarsi su e-mobility, pagamenti smart con il sistema Telepass e intermodalità. A questo proposito Atlantia ha investito complessivamente 50 milioni in due round di finanziamento di Volocopter, società produttrice di droni elettrici a decollo verticale per il collegamento con gli aeroporti, e ha inoltre costituito Urban Blue, joint venture delle controllate Adr e Aéroports de la Côte d'Azur con Save e Aeroporto di Bologna per realizzare le aree idonee. «Tutti settori - ha spiegato Bertazzo - per i quali è prevista una forte crescita al 2030.

Nel 2021 il gruppo Atlantia ha registrato una perdita di 544 milioni di euro dagli 1,18 del 2020, dopo svalutazioni per 0,8 miliardi. L'esercizio ha registrato ricavi in crescita del 22% a 6,4 miliardi e un ebitda salito di un miliardo di euro, a quota 4 miliardi (+31%). L'indebitamento finanziario netto si è attestato a 30 miliardi, in riduzione di 3,8 miliardi mentre gli investimenti sono stati pari a 1 miliardo (+14%). Ritorna, infine, la cedola: proposta la distribuzione di un dividendo unitario di 0,74 euro.

Il piano 2022-2024 prevede risultati in miglioramento e un recupero rispetto alla situazione pre-Covid, ma Bertazzo ha rimarcato che al momento «non è possibile prevedere gli effetti della guerra in Ucraina».

In particolare, il traffico autostradale è atteso in crescita del 5% medio annuo rispetto al 2021 e quello aeroportuale con un ritorno ai livelli del 2019 nel 2025. Il gruppo stima ricavi ed ebitda in crescita rispettivamente a 7,7 miliardi e 5,1 miliardi al 2024. In Piazza Affari, Atlantia ha limato uno 0,22% a 16 euro.

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