Più 30%: il dato boom in Europa delle immatricolazioni di auto, ad agosto, non deve trarre in inganno. L'abbondante segno positivo fa bene al mercato, mette di buon umore gli addetti ai lavori e conferma lo stato di salute del settore nel Vecchio continente. In verità, come evidenza Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor), la crescita è legata all'entrata in vigore, l'1 settembre, del nuovo sistema (Wltp) per misurare le emissioni in sede di omologazione. Significa che dall'inizio del mese non possono essere più immatricolate auto non ancora certificate Wltp. «La conseguenza - spiega Quagliano - è stata una corsa da parte delle Case a smaltire le vetture, non ancora in regola con la nuova normativa, a suon di sconti e promozioni».
I grandi mercati (Spagna +14,6%, Francia +8,9% e Germania +6,4% nei primi 8 mesi dell'anno) rappresentano i Paesi guida. «In Italia l'effetto Wltp c'è stato - aggiunge Quagliano - ma ha avuto un'entità decisamente contenuta rispetto al contesto europeo», anche a causa, precisa Romano Valente (Unrae), «della presenza di un bacino già ampio di Km 0 in stock che alla fine del primo quadrimestre superava quota 176mila unità». L'associazione delle Case importatrici in Italia, anche alla luce delle regole Ue, torna a sollecitare il governo affinché stimoli la sostituzione di un parco circolante che conta ancora milioni e milioni di veicoli ultra datati e, per questo, inquinanti e non sicuri.
In luglio, intanto, è continuata la contrazione delle vendite di auto diesel (-9,8% in Spagna, Francia, Germania, Italia e Regno Unito), fermandosi però in agosto quando questo mercato ha ripreso fiato (+8,6%), con aumenti tendenziali in tutti i Paesi, eccetto il Regno Unito. Da gennaio le immatricolazioni di veicoli a gasolio, sempre in questi mercati, sono scese del 15% e la quota di penetrazione è decisamente crollata al 38% (era al 46,5% un anno fa). «Questa situazione - afferma Gianmarco Giorda (Anfia) - porta a una diminuzione del valore residuo di un'auto diesel, fattore che inevitabilmente influisce sulle scelte dei consumatori sempre più incerti e disorientati anche per la campagna di demonizzazione di queste motorizzazioni tout court. Salgono, così, le emissioni medie totali di CO2 proprio per l'aumento delle vendite di vetture a benzina e dalla riduzione di quelle a gasolio».
Mesi estivi positivi, infine, per Fca.
Il gruppo aumenta le vendite del 38,9% in agosto, dopo il +17,2% ottenuto in luglio (da gennaio +3% e quota mercato del 6,8%). A trainare Fca i marchi Jeep (+158,1% in agosto e +90,8% a luglio) e Alfa Romeo (+80,3% e +27,4%).
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