I dati ufficiali parlano di un mercato dell'auto europeo in formissima (+255,9% ad aprile) con l'Italia a segnare un incredibile +3.276,8%, il miglior risultato in assoluto. Stando così le cose, potrebbero pensare in molti, perché continuare a lamentarsi e a pretendere incentivi? La verità è però un'altra. Nel mese di aprile 2020, con la chiusura totale del Paese e lo stop delle attività a causa della pandemia, il mercato segnò un -97,55% dopo il -85,42% di marzo. Da qui l'inattendibilità dei numeri diffusi ieri. Il raffronto deve invece essere fatto sul corrispondente mese del 2019, ultimo anno di normalità per tutti. E qui la situazione cambia radicalmente, come sottolineano anche le associazioni di categoria Anfia e Unrae, e il Centro studi Promotor. Quindi, il dato reale di aprile in Europa è -22,7%, mentre nel quadrimestre il calo è pari al 25% sempre sul 2019 (altro che +23,1% se si guarda al 2020).
Inutile prendere in considerazione i risultati dei gruppi automobilistici, tutti con crescite mensili a tre cifre sull'anno passato (Volkswagen +244,1%, Stellantis +388,5% sommando i dati delle ex Fca e Psa, Renault +245,3%, eccetera). Prima di avere una situazione più vicina alla realtà occorrerà aspettare mesi. «Per sostenere il recupero del mercato e dei livelli produttivi - afferma Paolo Scudieri, presidente di Anfia - e per non interrompere il virtuoso processo di sostituzione del parco circolante più anziano con veicoli di ultima generazione, è fondamentale proseguire con le misure di stimolo della domanda. In Italia, speriamo che con il Decreto Sostegni Bis, la nuova manovra da 40 miliardi, vengano finalmente rifinanziati gli incentivi all'acquisto delle nuove auto con emissioni di CO2 nella fascia 61-135 g/km, precocemente esauriti». Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor)) parla, in proposito, di «un congruo rifinanziamento degli incentivi esauriti», nel Decreto di imminente approvazione.
E visto che trattare di mobilità elettrificata è ormai una consuetudine, Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae, rileva come ad
aprile la quota di vetture con la spina acquistate in Italia è pari al 7,9% rispetto al 16,1% degli altri mercati più importanti. Meglio le auto ibride (senza la spina): il 28,7% fa dell'Italia il Paese con la quota maggiore.
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