Auto, va sempre peggio Solo Audi e Kia respirano

Più che del quindicesimo calo a doppia cifra consecutivo delle immatricolazioni (un altro -17,4% a febbraio in Italia), è l'allarme lanciato dal presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, a dover preoccupare non poco la filiera dell'automobile. «Fino al 2016 - avverte - il 53% degli italiani non comprerà un'auto se non saranno abbattuti i costi di esercizio e soprattutto le tasse sul settore».
Febbraio, dunque, è stato un altro mese in cui l'auto non è riuscita a riemergere dalla fitta nebbia in cui è piombata. «Indossiamo la maglia nera a livello europeo - ricorda Filippo Pavan Bernacchi, presidente dei concessionari aderenti a Federauto - ma ora che il fondo è stato toccato speriamo in una timida e lenta ripresa». E se l'auto nuova è stata confinata in fondo alla shopping list degli italiani, non è così per quella di seconda mano.
«Con un +1,07% - osserva Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - l'usato tiene, mentre i dati dello scorso mese hanno riportato il settore agli anni '70». Il crollo del mercato rappresenta un danno anche per lo Stato, visto che «nel primo bimestre del 2013 il gettito Iva si è contratto di 154 milioni». Per Roberto Vavassori (Anfia), il quale parla a nome della filiera italiana, è necessario costituire una consulta sul settore che si ponga come interlocutore privilegiato nel momento in cui vengono presi provvedimenti legislativi riguardanti la mobilità.
Intanto, mentre l'Unrae (importatori) ha abbassato le stime di vendite del 2013 a 1,3 milioni di unità, al suo interno alcune case si rivelano ancora più pessimiste, e azzardano un mercato a 1,2-1,25 milioni di veicoli venduti.
Il gruppo Fiat, dal canto suo, continua a soffrire in Italia e guarda attraverso il binocolo i dati positivi in Brasile (+6,4% nel bimestre, primo marchio con il 22,2% del mercato nonostante il calo generale delle consegne il mese scorso: -5,5%) e quelli di Chrysler negli Usa (+4% in febbraio e +2% per la Fiat 500 «yankee»). In Italia, mentre la quota è salita di 0,2 punti al 28,5%, il gruppo ha immatricolato il 16,8% in meno di vetture.

«Panda (con il 45,9% di quota del segmento A) e Punto (con il 18,4% di quota nel B) sono sempre le vetture più vendute». Tra le top ten ancheLancia Ypsilon, al quarto posto, e 500 (con il 14,9% di quota nel segmento A. Pesanti Alfa Romeo (-38,4%) e male anche Jeep (-38,3%). Positive solo Audi (+2,1%) e Kia (+15,6%).

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