Economia

Banche, via al ballo dei cda in attesa di Monte e Carige

Ecco le new entry nei board. E con l'asse Db-Commerz potrebbe iniziare il consolidamento chiesto dalla Bce

Banche, via al ballo dei cda in attesa di Monte e Carige

Sta per suonare il gong delle assemblee che per molte big del credito serviranno a nominare i nuovi consigli di amministrazione. Molte le conferme, qualche new entry ai tavoli cui siedono anche fondi e fondazioni. Di certo, le squadre che verranno scelte dai soci dovranno gestire il consolidamento bancario invocato a più riprese dalla Bce. Il «la» al valzer delle fusioni forse verrà dato dalla Germania dove si stanno studiando le complicate nozze tra Commerzbank e Deutsche Bank, ma anche in Italia ci sono due istituti da tempo in cerca di marito ovvero Carige e Monte dei Paschi.

Chi al momento si tiene a bordo pista monitorando le mosse degli altri attori del sistema è Intesa che passerà il test del nuovo board senza traumi: qualche giorno fa le fondazioni azioniste (Compagnia di San Paolo, Cariplo, Cariparo, Carisbo e CrFirenze), che radunano il 16,54% del capitale, hanno depositato la lista dei candidati per il nuovo Consiglio confermando l'attuale vertice della banca che vede Gian Maria Gros-Pietro nel ruolo di presidente e Carlo Messina come amministratore delegato. La scelta degli enti è arrivata in anticipo di oltre un mese rispetto all'assemblea del 30 aprile ed è stata fatta all'insegna della continuità. Era stato proprio il cda uscente, con l'approvazione di un apposito documento, a indicare la strada agli azionisti per le 19 poltrone di cui 14 saranno espressione delle fondazioni mentre gli altri 5 saranno eletti dalle liste di minoranza e da Assogestioni. Il ticket già rodato Messina-Gros-Pietro sarà affiancato dal vicepresidente Paolo Andrea Colombo. Confermati anche i consiglieri Bruno Picca e Maria Cristina Zoppo per l'anima torinese rappresentata dalla Compagnia Sanpaolo, e Rossella Locatelli, Livia Pomodoro, Franco Ceruti e Milena Teresa Motta per il fronte Cariplo. Ribadito l'incarico anche a Giovanni Gorno Tempini, in rappresentanza delle fondazioni più piccole. Tra le new entries, invece, ci sono tre cattedratici: Fabrizio Mosca (docente di Economia all'Università di Torino), Guglielmo Weber (insegna Econometria all'università di Padova) e Maria Alessandra Stefanelli (docente di Diritto dell'Economia all'Università di Bologna). Al debutto nel board di Intesa anche l'ex manager di CrFirenze, Luciano Nebbia, «sponsorizzato» dal presidente uscente della Fondazione fiorentina, Umberto Tombari, che ha indicato anche un secondo nome, quello di Luca Stanghellini, amministrativista universitario e già presidente di Banca del Vecchio. Stanghellini è il dodicesimo della lista della Fondazioni e dovrebbe essere il primo dei non eletti.

Blindate anche le nomine di Ubi dove ha fatto rumore l'assenza di una lista di minoranza per il cda della nuova governance monistica. Assogestioni, che rappresenta gli investitori istutuzionali, non ha infatti presentato una rosa di candidati da far votare all'assemblea del 12 aprile. I 15 nomi del board verranno scelti quindi dal patto tra i vecchi soci di Bergamo, Brescia e Cuneo.

Più movimentata si prospetta l'assise del 19 aprile di Banca Ifis dopo il siluramento dell'ad, Giovanni Bossi, che è anche secondo azionista con il 3,4% del capitale e presenterà una sua lista insieme a Francesca Maderna e Marina Salamon, consiglieri di amministrazione uscenti e soci anch'essi dell'istituto (complessivamente rappresentano circa il 6%).

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