Banche, multa da 1,7 miliardi per la frode dei tassi gonfiati

Banche, multa da 1,7 miliardi per la frode dei tassi gonfiati

La più grande multa mai comminata dall'Antitrust europeo: 1,71 miliardi di euro, 240 milioni in più degli 1,47 miliardi del record precedente (produttori di tubi catodici). È questa la sanzione irrogata ieri a 5 grandi banche e a un broker per aver creato un cartello allo scopo di manipolare le quotazioni dei tassi interbancari di riferimento, Euribor (area euro) e Yird (yen). In particolare, Deutsche Bank è stata multata per 725,3 milioni (465,8 per l'Euribor e 259,5 milioni per lo Yird), Société Générale per 445,8 mln, Royal Bank of Scotland per 391 milioni (131 milioni e 260 milioni), Jp Morgan per 79,9 milioni e Citigroup per 70 milioni.
Gli istituti di credito hanno raggiunto un accordo transattivo con la Commissione. L'intesa ha consentito a Ubs e a Barclays di evitare, rispettivamente, un'ammenda di 2,5 miliardi e di 690 milioni avendo denunciato l'esistenza degli accordi manipolativi. Le altre banche, invece, hanno ottenuto degli sconti per aver collaborato alle investigazioni.
Ieri, quindi, è stato il giorno in cui il commissario Ue alla Concorrenza, Joaquín Almunia, ha potuto autocelebrarsi. «Il messaggio che mandiamo oggi - ha dichiarato - è che la Commissione non fa sconti perché la trasparenza e la correttezza sono fondamentali per i mercati finanziari, mentre queste banche hanno violato le regole della sana competizione tra loro». Il commissario ha inoltre preannunciato che ulteriori azioni saranno intraprese nell'indagine sull'Euribor nei confronti di Crédit Agricole, Hsbc e JpMorgan «secondo la procedura standard», quella che non prevede transazioni. I tre istituti intendono difendersi vigoramente da accuse che ritengono ingiuste.
Ovviamente tutte le banche coinvolte hanno premesso che la sanzione non comporterà effetti negativi sui bilancio perché erano già state accantonate riserve ad hoc. Ma la parte sulla quale resta ancora da interrogarsi è la lunghezza delle procedure. Gli scandali in questione, infatti, si riferiscono al periodo 2006-2009 e sono stati scatenati da indagini giudiziarie. La Commissione ha iniziato a investigare nell'ottobre 2011 per quanto riguarda l'Euribor e all'inizio dell'anno sullo Yird. E, nonostante l'accelerazione, c'è sempre un lasso di tempo tra la commissione del fatto e la sua punizione. Un segno che la Vigilanza unica bancaria europea dovrà dotarsi di strutture adeguate per sorvegliare mercati sempre più complessi come quelli dei derivati sui tassi.


Ecco perché, in considerazione del fatto che i derivati valgono il 53 del pil di Eurolandia, la Commissione intende sottoporre la fornitura di indici sui derivati all'autorizzazione preventiva di Bruxelles. Ma anche questo potrebbe non bastare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica