Barclays stanga Telecom, débâcle in Borsa: -5,3%

Tagliate le stime, titolo ai minimi dal 2013. Pesano i costi del 5G e Iliad

Barclays stanga Telecom, débâcle in Borsa: -5,3%

Brusca discesa in Borsa per Tim dopo un report di Barclays che punta il dito sui problemi dell'ex-monopolista, tagliando le stime su ricavi e margini. A preoccupare gli analisti è il costo per le frequenze 5G, poi la concorrenza con Iliad che ha comportato una notevole compressione delle tariffe mobili, la concorrenza di Open Fiber sulla fibra ottica e infine i nodi del mercato brasiliano.

Il risultato è stato il tracollo in Borsa del titolo Tim che ha perso il 5,3%, a 0,50 euro, rivedendo i minimi da agosto 2013. A pesare poi i dissidi tra i principali azionisti, il fondo Elliott che ha nominato la maggioranza dei consiglieri e quindi si è aggiudicato la governance della società, e Vivendi. I francesi sostengono l'ad Amos Genish, il quale però non incontra la piena fiducia del fronte scelto da Elliott.

Il risultato è che Tim appare ingessata e continua a posticipare decisioni operative che potrebbero aiutare a fare cassa come la vendita di Persidera e di Sparkle. Certo l'investimento per la frequenze 5G è maggiore del previsto. L'asta, arrivata al 13 giorno di gara, potrebbe portare nelle casse dello Stato fino a 8 miliardi (ieri è arrivata a 6,2 miliardi), rispetto ai 2,5-3,5 miliardi previsti. Per Tim l'investimento potrebbe arrivare a 2,2 miliardi, ossia il doppio delle attese. La notizia è positiva per il governo, a caccia di soldi per finanziare il Def, ma pessima per le società di tlc che si troverebbero così a ridurre gli investimenti produttivi per l'innovazione delle reti. A ciò si aggiungono le fibrillazioni sul mercato brasiliano, che registra un deprezzamento del real del 5% rispetto all'euro, secondo le stime di Barclays, e la forte concorrenza sul mercato interno di Iliad, che in due mesi ha già raggiunto 2 milioni di clienti. Per fronteggiare la concorrenza Tim ha tagliato le tariffe arrivando a formulare un'offerta a 5 euro per 50 giga di traffico e telefonate illimitate.

Non stupisce, dunque, che Barclays preveda «ricavi ed ebitda in calo per il 2018 e il 2019, mentre il debito resterà elevato». Gli analisti hanno così abbassato il giudizio sul titolo con un prezzo obiettivo passato da 0,7 a 0,46 euro. Per quel che riguarda i margini attesi del gruppo, gli analisti hanno incrementato il taglio relativo alle stime dell'ebitda per il periodo 2018-2020 dal 2% al 3%.

Sul fronte dell'indebitamento Barclays

prevede un debito netto adjusted,per quest'anno di 25,5 miliardi, pari a 3,2 volte l'ebitda. Ora si attendono le mosse di Vivendi che, con il 24,9% di Tim, può convocare un'assemblea straordinaria per modificare la governance.

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