Benzina, solo 6 i Paesi dove costa più dell'Italia

Il prezzo dei carburanti ha toccato negli ultimi tempi il record, sfiorando in alcuni casi la soglia psicologica dei 2 euro al litro. Ogni volta le giustificazioni sono le stesse e in parte c'è anche il fatto che l'Italia dispone di risorse energetiche limitate e deve importarle dai Paesi extra Ue. Ma il resto del mondo come è messo? Ha senso che i cosiddetti frontalieri vadano "in pellegrinaggio" al di là delle Alpi per un pieno?

A rispondere alla domanda è una ricerca di Bloomberg che spiega come tutto sia relativo: "Riempire lo stesso serbatoio da 39 galloni di una Chevrolet Suburban costa 3,51 dollari in Venezuela. In Norvegia ne servono 394,68". La società statunitense stila così una classifica di 60 Paesi in base al prezzo medio dei carburanti e al reddito medio giornaliero necessario per acquistare un gallone di benzina.

Delle prime 20 posizioni, 15 sono occupate da Paesi europei. Maglia nera della classifica proprio alla Norvegia, uno dei principali esportatori di petrolio, con 10,12 dollari al gallone (circa 2,16 euro al litro). A pesare sul prezzo lo sciopero dei lavoratori del settore che ha ridotto la produzione del 15%. Sul podio ci sono anche Turchia (9,41 dollari al gallone) e Israele (9,28 dollari al gallone). E su 60 Paesi l'Italia è settima con 8,15 dollari a gallone (circa 1,74 euro al litro).

"Il prezzo dei carburanti è stato uno choc per il paese d'origine della Ferrari e Lamborghini, dove il tasso di proprietà di automobili è fra i più alti del mondo", scrive Bloomberg, "La domanda di auto è sceso al livello più basso dal 1979, secondo la Fiat".

E aggiunge: "L'Italia ha aumentato le accise di circa il 25% rispetto all'anno passato, dopo i provvedimenti di austerità voluti dal primo ministro Mario Monti. L'imposta è ora la più alta d'Europa e il consumo di benzina è sceso del 6,9% nel mese di giugno, rispetto al 2011, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico".