Economia

Targa straniera? Cosa succede col bollo auto

Chi possiede un'auto immatricolata all'estero ma è residente in Italia deve pagare comunque il bollo auto: ecco com'è cambiata e cosa dice la legge

Targa straniera? Cosa succede col bollo auto

Chi è residente in Italia ma possiede un'auto con targa straniera è tenuto a pagare il bollo: lo dice la legge, esattamente l'articolo 29-bis del Dl 113/18, convertito in legge 132/18 (cosiddetto decreto sicurezza), che modifica gli articoli 93, 132 e 196 del Codice della strada.

Cosa dice il Codice

È infatti vietato, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre 60 giorni, guidare un veicolo con targa estera. La Commissione tributaria provinciale di Milano ha respinto il ricorso di un contribuente con doppia la cittadinanza (italiana e svizzera), di impugnazione dell'avviso di accertamento con cui la Regione Lombardia aveva richiesto il pagamento del bollo auto da giugno 2016 visto che il veicolo con targa estera si trovava nel territorio italiano da oltre 60 giorni. La prova documentale sarebbe stata fornita dall'estratto Siatel, cioé dall'anagrafe tributaria, da cui emergeva che il cittadino aveva presentato modello F24 per il pagamento in Italia di imposte e tributi.

Quali sono le eccezioni

Sono stati considerati irrilevanti dal giudice tributario sia l'uso sporadico dell'auto che la doppia cittadinanza: come si legge sul Sole24Ore, infatti, Il decreto sicurezza impone una stretta in tema di circolazione stradale di veicoli con targa straniera che saranno soggetti a sanzioni amministrative e al pagamento del bollo auto se risultano di proprietà di un soggetto residente in Italia da oltre 60 giorni (ribadiamo, soltanto coloro che portano la residenza in Italia). Le uniche eccezioni riguardano le vetture in leasing, con noleggio a lungo termine o in comodato da società straniere dell'Unione europea a dipendenti o collaboratori dell'azienda che non abbiano sedi secondarie o principale in Italia. La norma vuole che "a bordo del veicolo deve essere custodito un documento dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo. In mancanza di tale documento, la disponibilità del veicolo si considera in capo al conducente". Nel caso specifico, il cittadino italiano che ha anche la cittadinanza svizzera, dal momento che è comunque un residente nello Stato italiano da oltre 60 giorni e vers le imposte in Italia, non può circolare con un mezzo munito di targa estera perché ha l'obbligo di procedere alla sua immatricolazione nel territorio italiano.

C'è anche la "residenza normale"

È previsto, però, un permesso speciale per chi transita con veicolo immatricolato all’estero. Si chiama "residenza normale" ed è quel tipo di residenza che può prendere chi abita in Italia per almeno 185 giorni all’anno per motivi professionali o personali come riporta questo sito specializzato. Pensiamo, per esempio, ai lavoratori stagionali come i camerieri ma anche qualsiasi manager, non ha importanza ovviamente la tipologia di lavoro.

Se il titolare di residenza normale dispone di un’automobile con targa straniera non andrà incontro a sanzioni qualora la polizia dovesse fermarlo a bordo della propria auto.

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