Le Borse vivono di aspettative. E ora l’aspettativa che le guida è il ritorno ad una normalità che in realtà non esiste. Tra poco infatti all’aspettativa del ritorno alla normalità si sostituirà l’aspettativa di quanti siano in effetti i danni che il Covid ha creato all’economia, e questa non è una aspettativa allettante come quella precedente. L’Italia si troverà di fronte al problema del debito pubblico e questo sarà un dramma che condizionerà le nostre vite per gli anni a venire.
Stanno uscendo previsioni su previsioni su come andrà il ciclo economico nei prossimi mesi: per l’immobiliare residenziale la ripresa di prezzi e transazioni è rinviata al 2023 con una perdita massima in termini di prezzi di circa il -10%. Per il PIL i più audaci vedono il ritorno ai livelli pre-Covid alla fine del 2022 ma tutti sappiamo che in realtà molti analisti preferiscono edulcorare le loro previsioni. In una intervista Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze greco durante la crisi del 2015, che di nemici ne ha a milioni nell’establisment, ha detto apertamente che il debito / PIL dell’Italia arriverà a sfiorare il 200% come quello greco. E il nostro ex ministro di peli sulla lingua ne ha davvero pochi.
I fondi dell’Unione Europea arriveranno quando forse il danno sarà fatto perché sono inseriti nel bilancio 2021 – 2027 e sono comunque noccioline rispetto alla dimensione del problema soprattutto perché in parte sono debito ed in parte è vero sono elargizioni a fondo perduto.
Interessante il grafico che segue con la ripartizione dei fondi del piano Eu Next Generation da dove si evince che non sarà certo l’Italia a fare la parte del leone:
Il Nasdaq vola spinto da un aumento della M3 (moneta liquida e “quasi” moneta liquida ovvero la più ampia definizione di moneta liquida che include M2 e M1) che non ha pari nella storia del dopoguerra negli USA, Trump vuole farsi rieleggere e con quella elasticità dolorosa della economia americana sta spingendo sull’acceleratore. Ma è anche vero che il Nasdaq USA è il futuro del mondo, lì ci sono le innovazioni, lì ci sono gli uomini che cambiano quotidianamente il nostro modo di agire con le loro scoperte tecnologiche. Quindi ci sta che anche i prossimi massimi storici vengano infranti. Se pensi al futuro devi pensare al Nasaq.
Di seguito il grafico della M3 negli USA, anche senza avere vinto il Nobel per l’economia è evidente come siamo in una situazione senza precedenti a livello di politica monetaria:
Pubblico di seguito un’immagine che vi dà il polso del mercato azionario USA.
Ecco la domanda di mutui per l’acquisto di case negli USA: siamo su un massimo storico spinti appunto da un incremento della M3 che non ha pari nella storia. Con i tassi di interesse quasi a zero se devi comprare casa questo è il momento.
Ma veniamo alle azioni da comprare in Italia.
Diciamo subito che il nostro mercato è davvero asfittico con il Ftse All Share che dopo il rimbalzo si è posizionato dentro una congestione orizzontale composta da un numero notevole di V rovesciate, segno che proprio il nostro mercato ha le idee poco chiare.
L’indicatore numero di titolo al rialzo / numero di titoli al ribasso McClellan si è riportato alla normalità ma a livello settoriale quello che manca è il recupero del prezzo dei titoli bancari. Se notate dall’inizio della crisi il prezzo relativo delle banche sull’indice si è affossato e solo nell’ultima settimana si è portato al di sopra di tutte le 6 settimane precedenti. L’ultimo tentativo di breakout della fascia di congestione dell’indice potrebbe quindi essere quello buono.
Purtroppo la rosa di titoli da seguire è davvero limitata, a differenza del Nasdaq dove ogni titolo è papabile per un buy.
Tra i titoli che si sono apprezzati di più sulla media mobile a 4 settimane troviamo in ordine decrescente:
DIGITAL360
ASCOPIAVE
DIGITAL BROS
FALCK RENEWABLES
ERG
CULTI MILANO
SESA
ITAL WINE BRANDS
ZIGNAGO VETRO
REPLY
Tra queste azioni segnaliamo come fondamentali e come analisi tecnica Falk Renewables, Zignago e Reply.
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