"In Borsa sarà un autunno caldo Pesa l'incertezza della politica"

Meglio puntare su chi fa un'elevata generazione di cassa

"In Borsa sarà un autunno caldo Pesa l'incertezza della politica"

L'estate potrebbe portare interessanti occasioni di ingresso nel mercato azionario in vista di un quarto trimestre dell'anno atteso soddisfacente. Lo sostiene Alessandro Parravicini, gestore di Pharus Swan Dynamic Fund con oltre vent'anni di esperienza nel mondo della gestione. «L'economia, in generale, continua a marciare a buon ritmo come è dimostrato anche dalla reporting season americana e non solo. Le trimestrali hanno infatti evidenziato buoni segnali di crescita e mi aspetto che il trend prosegua anche nei prossimi mesi», sostiene Parravincini che suggerisce ai risparmiatori di valutare eventuali ribassi del mercato come possibili accessi al listino azionario.

«Al momento sono piuttosto liquido: ho un'esposizione azionaria al 50% circa in attesa di trovare occasioni interessanti di acquisto. Il mercato da inizio anno sta infatti girando sempre attorno agli stessi temi senza troppa convinzione. E infatti, al di là del Nasdaq, i maggiori listini internazionali sono sulla parità», ribadisce Parravicini che tuttavia vede rosa per fine anno. «Mi aspetto una chiusura in positivo compresa entro i nove punti percentuali rispetto al 2017 per i maggiori indici europei e americani. Ma su Piazza Affari i punti interrogativi sono numerosi e legati all'incertezza politica che potrebbe aumentare in autunno con l'approvazione della legge di Bilancio», sostiene il gestore che ha lanciato la strategia di investimento di Swan Sicav Sif Dynamic Fund, fondo flessibile azionario oggi trasformato, grazie alla legislazione Ue, in Pharus Swan Dynamic Fund.

In questo contesto rimane fondamentale, secondo Parravicini, privilegiare titoli di qualità attraverso un'attenta selezione che porti a far emergere le aziende più efficienti (con il Roic, Ritorno sul capitale investito) ed economicamente più attraenti (con l'indice Ev Yield che considera la struttura patrimoniale, le strategie di investimento, la redditività e l'attrattività del titolo anche per i potenziali acquirenti). «Per quanto riguarda il listino italiano, privilegio i titoli del made in Italy non eccessivamente legati al Paese. Penso a Ferrari, Eni, Tenaris, Luxottica anche in vista dell'unione con Essilor e Recordati che ritengo valga molto di più dei 28 euro offerti da Cvc per la quota di maggioranza. In caso di ribassi, potrebbero presentare occasioni di acquisto interessanti anche storie come Moncler, Tecnogym e Intermpum.

Escludo in questo momento titoli finanziari, utility e tlc». Tutti settori condizionati dalla politica romana. «Il mercato dà un prezzo alle cattive notizie e va avanti. Il problema è l'incertezza. Che in Italia oggi non manca», conclude Parravicini.

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