Borse in scacco, i sei errori da evitare

Mercati a rischio per Cina e greggio, attenzione al fai-da-te e ai finti rimbalzi. Giovedì parola alla Bce

Borse in scacco, i sei errori da evitare

Ennio MontagnaniLe Borse europee riaprono i battenti con la preoccupazione di vivere un'altra settimana di passione dopo l'ultimo venerdì nero. Alle difficoltà delle Cina, ai prezzi del petrolio in caduta libera (giunti sotto i 30 dollari al barile) e alla crisi di reputazione del settore auto, si aggiungono i timori sull'arrivo sul mercato del greggio iraniano dopo la fine dell'embargo. Ieri un altro assaggio della tensione sulle Borse del Medio Oriente: Dubai (-4,6%), Abu Dhabi, (-4,2%), Qatar (-7,2%) e Arabia Saudita (-5,4%, per un drammatico -20% da inizio anno). Gli occhi degli operatori sono puntati sulla Bce, che giovedì valutarà ulteriori allentamenti della politica monetaria. La stessa Fed potrebbe essere costretta a bloccare la risalita dei tassi. Domani il primo dato cardine: la Cina renderà noto il Pil del quarto trimestre, la produzione industriale e le vendite al dettaglio di dicembre. Da mercoledì si snoderà invece il forudel gotha dell'economia mondiale a Davos in Svizzera. Insomma in Borsa si prospettano altre tempeste, ecco allora gli errori da evitare.No colpi di testa e fai-da-teIn queste momenti è facile farsi prendere dal panico e adottare decisioni che possono provocare perdite ingenti difficilmente recuperabili anche nel medio termine. Chi avesse venduto fondi azionari dopo le perdite del 2008 avrebbe perso tra il 30% e il 40% mentre se avesse aspettato avrebbe potuto non solo recuperare tutti i cali ma anche avere interessanti guadagni nel giro di pochi anni.Alla larga dai mini-rimbalziDopo una forte correzione come quella attuale può seguire un rimbalzo ma questo potrebbe non verificarsi subito e anche se si materializzasse potrebbe durare solo poche ore tempo: indovinare il tempo giusto per investire e disinvestire è pressoché impossibile.Non solo beni rifugioAnche puntare tutto sui cosiddetti «beni rifugio» (titoli di Stato Usa e tedeschi, oro, franchi svizzeri) rappresenta un rischio: quello di posizionarsi su asset che potrebbero rendere poco o, come oro e franchi svizzeri, anche accusare perdite di un certo rilievo nel medio termine.Non seguire il «Parco buoi»Se nei prossimi giorni (o settimane) ci fossero eventi di rilievo (da parte della Bce o della Cina) tali da generare euforia sui mercati è comunque meglio non accodarsi. Meglio seguire i consigli del proprio consulente finanziario di fiducia, che contestualizzerà le scelte di portafoglio con le effettive esigenza familiari.Niente ansia in portafoglioOgni portafoglio finanziario ha un giusto orizzonte temporale (che il proprio consulente specifica): è bene analizzare il portafoglio una volta al mese o al trimestre, evitandone l'analisi spasmodica e il confronto giornaliero con l'andamento dei mercati. Le brutte notizie portano a vendere per il panico, mentre quelle positive spingono la propensione al rischio; ma in entrambi i casi si mette e repentaglio il raggiungimento degli obiettivi prefissati sul medio termine.Mai un solo titoloLa crisi del debito sovrano dell'Eurozona nell'estate 2011 ha insegnato che anche i titoli di Stato italiani non hanno la garanzia assoluta.

Quindi, chi fosse abituato ad avere tutti i risparmi in un unico strumento finanziari o banca, farebbe bene a diversificare, su più azioni, obbligazioni, valute, Etf e fondi. Utilizzando la formula dei piani di accumulo per contrastare la volatilità di portafoglio.

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