Buzzi Unicem torna all'attacco di Sacci e riaccende il risiko del cemento. Complice un momento di mercato difficile che sta spingendo gli operatori a fare massa critica (vedi l'operazione Italcementi-Heidelberg), la società di Casale Monferrato ha rimesso gli occhi sulla piccola azienda bergamasca su cui aveva tentato l'affondo già a marzo.
L'offerta sfiora i 100 milioni: un prezzo provvisorio di 74 milioni (suscettibile di aggiustamenti in base ai debiti e crediti di Sacci nel momento del trasferimento) e una parte variabile, in funzione di alcuni eventi futuri, non oltre i 25 milioni. Obiettivo della proposta economica sono cinque stabilimenti per la produzione di cemento (Cagnano Amiterno, Castelraimondo, Tavernola Bergamasca, Greve in Chianti e Livorno), oltre a tre terminali attualmente inattivi e a 27 impianti di calcestruzzo preconfezionato.
L'offerta sarà valida e vincolante fino al 31 marzo «a condizione che Sacci - spiega una nota - la utilizzi, entro il 21 settembre 2015, quale parte integrante della propria domanda di concordato al Tribunale di Roma». Sacci è, infatti, alle prese con una difficile situazione finanziaria e rischia il fallimento. Nonostante questo, lo scorso 18 marzo, la società ha rifiutato la prima offerta di Buzzi da 120 milioni (che comprendeva due controllate oggi non più nel perimetro dell'azienda): favorevoli i soci di controllo, la proposta non passò perché era necessaria l'unanimità e alcuni creditori votarono contro.
A distanza di sei mesi, la situazione è però cambiata, «Buzzi - spiega una fonte - ha lavorato dietro le quinte e la Sacci, che si aspettava altre offerte è rimasta single. Inoltre, essendo in procedura concorsuale, la nuova offerta al voto dovrà ottenere solo la maggioranza».
«Se le nozze andassero in porto - spiega un analista - le sinergie previste per Buzzi si
aggirerebbero sui 10-12 milioni, mentre per il settore è atteso un miglioramento dei parametri di mercato con la riduzione della capacità e prezzi migliori». In Piazza Affari il titolo Buzzi ha guadagnato l'1,1 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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