C'è il quorum per l'assemblea Mps

Decisivo l'apporto dei fondi esteri. Domani il confronto con i soci

Il raggiungimento del quorum del 20% per lo svolgimento dell'assemblea straordinaria del Monte dei Paschi di domani sarebbe stato raggiunto. Decisivo l'apporto dei fondi esteri, che seguono con attenzione la vicenda e che hanno fatto confluire le loro deleghe verso l'avvocato Dario Trevisan, storico rappresentante degli investitori istituzionali nelle assemblee delle società quotate. Un ruolo rilevante nel raggiungimento del quorum è stato svolto anche da Morrow Sodali, società di consulenza in materia di corporate governance e di raccolta deleghe, chiamata da Mps a mappare il frammentato azionariato dell'istituto senese e ad andare a caccia di voti per l'assemblea del 24 novembre. I voti raccolti dallo studio Trevisan e da Morrow Sodali si andranno ad unire all'11-12% del capitale che verrà portato in assemblea dai soci stabili di Rocca Salimbeni: il Tesoro, Axa, Fintech, Falciai e la Fondazione Mps .

Domani l'associazione di piccoli azionisti «Azione Mps» chiederà che il cda dell'istituto, nell'ambito dell'ampia delega richiesta, valuti l'emissione di una tranche specifica dell'aumento di capitale a prezzi agevolati riservata alla generalità dei dipendenti nonchè ai piccoli azionisti detentori di azioni al di sotto di una soglia predeterminata.

Nel frattempo, sul fronte della governance, la Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps (oggi azionista con l'1,5%) proporrà all'assemblea Massimo Egidi come consigliere nel cda della banca al posto di Massimo Tononi (alla presidenza lo stesso ente candida Alessandro Falciai). Egidi è professore di Economia presso l'università Luiss di Roma (lo stesso ateneo dove insegna anche il presidente della Fondazione senese, Marcello Clarich) di cui è stato rettore fino all'ottobre del 2016.

In Borsa ieri il titolo ha chiuso la seduta in calo del 2,71% a 0,21 euro.

L'agenzia Fitch ha mantenuto sotto osservazione il rating Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Mps ora a «B-» mentre ha abbassato a «C» da «CCC» il Viability Rating (VR) in seguito alla proposta di riacquisto di bond subordinati in mano a retail e istituzionali, finalizzata al piano di salvataggio da 5 miliardi.

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