Cairo punta sulle sinergie Rcs-La7

Il piano dell'editore torinese per garantire più efficienza, ridurre i costi e aumentare i ricavi

Cairo punta sulle sinergie Rcs-La7

Il piano di Urbano Cairo sul rilancio di Rcs si basa su tre pilastri: massima efficienza, riduzione dei costi senza tagli all'organico e aumento dei ricavi. Per costruirli in tre anni, il patron di Cairo Com intende sfruttare tutte le possibili sinergie fra il gruppo che controlla il Corriere della Sera e La7. Dall'approvvigionamento della carta alla distribuzione, dai centri stampa alle concessionarie di pubblicità passando per le sponsorizzazioni al Giro d'Italia.

I dettagli strategici sono contenuti nel documento informativo dell'offerta pubblica di scambio che ieri ha incassato il via libera dalla Consob e partirà il 13 giugno per concludersi l'8 luglio. Documento che di fatto è una sorta di piano industriale, perché Cairo vuol presentarsi al mercato come un editore con delle idee e non solo con «un assegno messo sul tavolo». E da editore la ricetta è anche quella di valorizzare il tesoro già custodito nel gruppo. Ovvero riportare «in casa» Rcs servizi e contenuti oggi esternalizzati ma soprattutto far funzionare qualcosa che già è in «pancia» alla Rizzoli. In primis, i periodici. Un settore che secondo Cairo è stato trascurato da parte di Rcs nonostante l'«elevata notorietà» di testate come Oggi capaci di attrarre inserzioni pubblicitarie e dunque di aumentare i ricavi. Senza dimenticare le edizioni locali dove si può aumentare l'offerta anche con acquisizioni. O lo sport con la Gazzetta e la diffusione di eventi come il Giro d'Italia su cui si possono realizzare sinergie importanti con La7 valorizzando così i diritti tv in Italia e all'estero della kermesse ciclistica nostrana sul modello, ad esempio, del Tour de France. Così come sinergico può diventare il mercato spagnolo dove Rcs è già presente con Unidad Editorial. Dal punto di vista dei conti, l'Ops prevede per Rcs «entro il terzo anno del piano industriale che sarà predisposto post-offerta, risparmi di costo, rispetto a quelli dell'anno 2015, stimabili in complessivi circa 140 milioni» l'anno. E fra le avvertenze agli investitori viene sottolineato che se nel triennio del piano, i risultati del gruppo editoriale milanese «non fossero in linea con le aspettative», Cairo «non esclude che possa essere necessario dar corso a interventi di ricapitalizzazione di Rcs». Quanto all'ipotesi di una fusione fra Cairo Communication e Rcs, il patron de La7 la vede «nel medio termine» e comunque a tre condizioni: «una struttura del debito coerente con i flussi di cassa attesi», il «mantenimento del controllo» e una «soddisfacente verifica della situazione patrimoniale del gruppo Rcs».

In tal caso «il progetto di rilancio di Rcs potrà, nel medio termine, completarsi con l'integrazione societaria fra lo stesso offerente e quest'ultima, tramite fusione». In sostanza, l'obiettivo è quello di prendere le redini della società, rimetterla sui binari giusti e poi eventualmente ragionare su una possibile integrazione dei due gruppi.

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