Calenda e Tim provano il disgelo sulla rete

Il ministro: «Positivo l'incontro con Genish» L'ad conferma: «Col governo clima costruttivo»

Calenda e Tim provano il disgelo sulla rete

Nuovo vertice al Mise tra il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e l'ad di Tim, Amos Genish. «L'incontro è andato bene - ha detto il ministro - è stato costruttivo e si sta costruendo un rapporto di discontinuità positiva rispetto al passato».

Al centro del dibattito ci sono le strategie industriali di Telecom Italia, ormai vitali per lo sviluppo digitale del Paese, e il destino della rete fissa di Telecom. Temi molto ampi e complessi. «Abbiamo deciso di dare vita a un percorso regolare di incontri per aggiornarci sulle attività di Tim, sulle nostre preoccupazioni e sulle istanze di interesse nazionale» - ha aggiunto Calenda che con Genish ha già fissato un incontro per il mese di dicembre. Da quando è scattato il cosiddetto golden power il governo sta dunque vigilando. Calenda ha però avuto modo di spiegare che l'esecutivo «non difende l'italianità ma l'interesse nazionale».

Genish ha, invece, specificato che quello con Calenda «è stato un altro buon incontro e continueremo ad aggiornarci volta per volta su tutta l'evoluzione di Telecom. L'ho informato sui grandi progressi fatti sul nostro piano industriale e ogni altra cosa rilevante per lui su cui discutere. L'incontro insomma è stato positivo, interessante e costruttivo».

Belle parole che però da sole bastano non superare le distanze. Nella sua prima conference call con gli analisti per la presentazione dei conti trimestrali Genish aveva infatti spiegato che «Tim sarebbe restata proprietaria della rete, oggi e in futuro». Poi però, qualche giorno dopo, i toni si erano già ammorbiditi: «Vogliamo il controllo della rete, ma non necessariamente il 100% possiamo cedere delle quote ma alle nostre condizioni quando sarà davvero necessario per aggiungere valore ai nostri azionisti».

Difficile comunque che succeda qualcosa di davvero importante prima che si insedi il nuovo governo che uscirà dalle urne la prossima primavera. Anche l'Agcom ha dato l'indicazione di giugno per le valutazioni di eventuali «rimedi» pro-concorrenza a conclusione dell'analisi di mercato in corso sulla rete che, tuttavia, non potranno mai riguardare l'entità della quota di controllo dell'asset da parte dell'incumbent.

Genish la settimana scorsa aveva comunque anche detto che «qualsiasi sia l'evoluzione futura, Vivendi resterà in Tim (+0,59% il titolo): è un azionista di lungo termine». Ribadendo, dunque, quanto detto da Arnaud de Puyfontaine, ad di Vivendi e anche presidente di Telecom.

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