Carige, decade il cda Malacalza si porta al 24%

L'imprenditore, che resta fuori dal consiglio, schiera Modiano presidente e Innocenzi ad

Carige, decade il cda Malacalza si porta al 24%

Vittorio Malacalza, ex vicepresidente di Carige, fa un passo indietro nella governance, non ricandidandosi per il cda, ma rafforza la presa sulla banca dove sale al 24% dal 20,6 per cento. E non manca chi scommette che la sua partecipazione possa salire al 28%, secondo quanto concesso dall'Autorità di vigilanza, in vista dell'assemblea del 20 settembre chiamata a nominare il nuovo vertice. Intanto ieri con le dimissioni di Giuseppe Pericu, il cda è decaduto: l'attuale resterà in carica per l'ordinaria amministrazione.

Ieri, Malacalza Investimenti ha annunciato l'arrotondamento della quota e i nomi dei propri candidati per il rinnovo del board: Pietro Modiano, attuale numero uno di Sea Milano, e Lucrezia Reichlin, docente alla London School of Economics (e nei mesi scorsi vista tra i papabili per guidare un eventuale governo di unità nazionale), rispettivamente indicati come presidente e vicepresidente. Seguono Fabio Innocenzi, country manager per l'Italia di Ubs; Stefano Lunardi, dimessosi dal precedente vertice; l'ex commissario Consob Salvatore Bragantini; Francesca Balzani, dimissionaria dal precedente cda; Lucia Calvosa, ex consigliere indipendente di Tim; Chiara Del Prete, socio della società di consulenza Mazars; Luisella Bergero e Stefano Dagnino. L'ad, qualora in assemblea la lista Malacalza esca vincitrice, sarà Innocenzi.

Quella del 20 settembre sarà una battaglia epica: per la prima volta infatti il controllo di un istituto finanziario passerà dall'appuntamento con i soci, sempre che l'interpretazione dei rigidi paletti normativi previsti dal Testo unico bancario non ponga ulteriori limiti. L'assemblea arriva dopo un'estate bollente, scandita da ben sette dimissioni, dalla guerra aperta tra l'azionista di riferimento e l'ad Paolo Fiorentino e dal richiamo della Bce a una governance più efficace nel raggiungimento dei target.

I soci hanno tempo fino al 26 agosto per presentare le liste. Dopo la lista di Assogestioni (al 2,9% del capitale), il mercato attende di conoscere la posizione di Raffaele Mincione (socio al 5,4%, ma visto intorno al 10%), che è stato il primo a chiedere la revoca del precedente board.

Si specula su un'alleanza con l'altro azionista storico della banca, Gabriele Volpi (al 9%) e sui possibili candidati in lista. Appare probabile la proposizione di Fiorentino e del direttore finanziario Andrea Soro. In questo scenario la società pubblica Sga (al 5,4%) sarà determinante.

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