Cdp e fondi preparano le nuove Autostrade. Con l'opzione fondazioni

Investimenti per 26 miliardi. Così Blackstone e Macquarie scommettono sull'Italia

Cdp e fondi preparano le nuove Autostrade. Con l'opzione fondazioni

La nuova Aspi sarà digitale e innovativa e avrà una compagine azionaria di lungo termine con qualche possibile sorpresa. Con il passaggio, dopo 22 anni, delle Autostrade italiane dalla galassia Benetton al consorzio pubblico-privato guidato dalla Cassa depositi e prestiti (51% del capitale) con i fondi esteri Blackstone e Macquarie (49%), ci sarà una rivoluzione sia in termini infrastrutturali, sia finanziari.

Dal punto di vista più concreto, sulla rete autostradale ferita dalla tragedia del Ponte Morandi e da inefficienze e mancata manutenzione pioveranno investimenti per 26 miliardi (nell'arco della concessione) che dovrebbero sanare il gap infrastrutturale sul fronte della sicurezza e rendere la rete digitale, moderna ed efficiente.

D'altra parte, i fondi esteri hanno investito per rimanere, quindi con un'ottica a lungo termine, e vogliono veder crescere la società e renderla profittevole: il ritorno atteso ipotizzato è del 7-8 per cento. Una crescita che non avverrà per linee esterne (sarebbero escluse acquisizioni e fusioni con altri gruppi, quindi anche con la spagnola Acs), ma sviluppando la attuale rete italiana. Obiettivi condivisi a pieno con Cdp che, nel tempo, lascerà però spazio nel capitale anche a nuovi possibili soci. Via Goito potrebbe infatti gradualmente ridimensionare la sua partecipazione del 51% in favore di casse di previdenza e assicurazioni italiane. Alla finestra potrebbe anche tornare il fondo F2i, ma solo in una seconda fase che sarà avviata nel 2022. L'accordo di cessione dell'88% di Aspi in mano ad Atlantia prevede che il closing non possa comunque avvenire, anche in caso di avveramento delle condizioni, prima del 30 novembre 2021.

In quest'ottica, la partecipazione dei fondi esteri - stante il 51% in mano a Cdp, e nonostante le polemiche in nome dell'italianità dell'asset - rappresenta un segnale positivo con l'Italia che è considerata strategica e affidabile dai fondi esteri. Il fondo americano Blackstone è uno dei più grandi e influenti investitori del mondo con interessi diversificati che vanno dal mattone, alle quotate di mezzo mondo. Nel primo trimestre 2021 ha registrato profitti record per 1,75 miliardi di dollari e, sul fronte italiano, ha appena vinto la battaglia legale contro la Rcs di Urbano Cairo sull'acquisto, avvenuto nel 2013, dell'immobile milanese di via Solferino, storica sede del Corriere della Sera. In passato è stato protagonista nel mondo della moda, acquisendo il 20% della maison Versace, poi rivenduto con profitto doppio a Michael Kors. Dal canto suo, il fondo australiano Macquarie, non è da meno: nel 2007 ha ceduto il 45% di Adr proprio ai Benetton. Nelle scorse settimane è stato, poi, protagonista della partita sulla fibra ottica acquistano da Enel il 40% di Open Fiber. Si piazza dunque nella compagine azionaria di due settori strategici per il Paese: le infrastrutture e la fibra ottica.

Nei prossimi mesi le parti metteranno a punto gli ultimi dettagli ed è probabile che entro l'anno sia definito un nuovo e dettagliato piano industriale.

Sulla scorta delle novità, le agenzie di rating hanno iniziato a muoversi e Fitch ha posto in rating watch positive il merito di credito «BB+» di Autostrade per l'Italia. Le autostrade potrebbero, quindi, a breve non essere considerate più un investimento «non investment grade», ovvero speculativo, a tutto vantaggio della struttura finanziaria del gruppo.

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