La Cassa Depositi & Prestiti stacca una maxi-cedola da 1,1 miliardi di euro (dai 986,9 milioni dello scorso anno) al Tesoro (primo socio della Cassa all'82,7%) e rinvia la partita delle nomine al 13 luglio. Lo ha deciso ieri l'assemblea degli azionisti di Cdp, riunita per l'approvazione del bilancio 2017 che si è chiuso con un utile netto di 2,2 miliardi. Festeggiano anche le fondazioni bancarie, a cui arriveranno in cassa complessivamente 245 milioni circa di dividendi.
Il posticipo del giro di poltrone era nell'aria ma, contrariamente alle attese che puntavano su una sospensione dell'assemblea (una soluzione che avrebbe garantito al governo e alle fondazioni 45 giorni di tempo in più per trovare un accordo oltre a mantenere lo status quo in Cdp), ieri gli azionisti hanno deciso di chiudere l'assise e fissare un nuovo appuntamento per le nomine. Il cda attuale procede tuttavia in carica fino alla nomina del nuovo vertice, in base all'articolo 2385 del codice civile.
La scelta di chiudere assemblea, fissando un appuntamento a breve termine, lascia pensare al fatto che un accordo sia nell'aria. Gli azionisti infatti devono presentare le liste entro 4 giorni dall'assemblea o, in caso di lista unica possono presentarla all'appuntamento con i soci.
«Le Fondazioni hanno fatto le loro scelte. Speriamo che l'altro 82,7% del capitale decida presto» ha dichiarato ieri Giovanni Quaglia, presidente di Fondazione Crt (che possiede l'1,5% della Cdp). Pochi giorni fa infatti, Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, al termine di una riunione dell'associazione delle fondazioni aveva annunciato che queste ultime avevano scelto Massimo Tononi come nuovo presidente e Matteo Melley (presidente di Fondazione CariSpezia e vice dello stesso Guzzetti) come consigliere insieme alla confermata Alessandra Ruzzu.
Sul mercato le ipotesi più gettonate riguardano uno schema a tre, diverso dal tandem costituito da Claudio Costamagna e Fabio Gallia che, finora, ha gestito le leve della Cdp).
In arrivo potrebbero esserci Dario Scannapieco (vicepresidente della Bei) alla poltrona di ad e di Fabrizio Palermo, direttore finanziario di Cdp, a quella di direttore generale. L'assemblea ha poi ampliato le modalità di intervento alle operazioni di finanziamento svolte in qualità di Istituzione Finanziaria per la Cooperazione allo Sviluppo.
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