il commento 2 Relazioni, capitale e tanta ipocrisia

di Marcello Zacché

Il pasticciaccio della lettera siglata da Nagel sulle richieste di buonuscita dei Ligresti da Fonsai conta più per quanto sta producendo in termini di polemiche, sassolini e articoli sui giornaloni che per quanto può valere. In pieno agosto è stata Repubblica, pubblicando una chiacchierata con Nagel, ad aprire il tema dei rapporti opachi intercorsi intorno a Mediobanca dopo l'uscita di Vincenzo Maranghi del 2003. Una lotta per comandare nella stanza da cui si controllano le Generali, unico centro italiano di potere finanziario di levatura europea. Ieri, forse per vendetta sul concorrente, è stato il Corriere a gettare benzina sul fuoco, dando un rilievo di prim'ordine a un'agenzia di stampa (Reuters) che ricostruiva la deposizione di Nagel ai pm milanesi che lo stanno indagando. Succo della questione: i Ligresti non trattavano con i manager di Mediobanca (cioè con Nagel) bensì direttamente con i soci e i personaggi di peso: Geronzi, Profumo, Bolloré. Secondo questa lettura, Nagel scaricherebbe su questi il dissesto Fonsai. Immediata la reazione. Geronzi ha fatto sapere che «Nagel cerca diversivi». Chiarendo però anche che, da presidente di Mediobanca (anni 2008-10) «non ho mai interferito nell'operatività dei manager che hanno curato la posizione dei Ligresti». Infine Mediobanca. Che, a ben vedere, ha detto le stesse cose di Geronzi: «L'operatività dell'istituto è sempre stata svolta sotto l'esclusiva responsabilità del management». La spiegazione in realtà è molto semplice: il capitalismo di relazione non lo ha inventato Nagel né Geronzi, ma è il terreno sul quale è stata costruito il sistema finanziario ed economico privato nell'Italia del dopoguerra. Capitalismo con pochi capitali.

Va da sé che, finita l'era dei Cuccia e dei Maranghi, quelli (come Ligresti) abituati a trattare con loro, abbiamo continuato a farlo con chi meglio incarnava quell'eredità, anche per affinità generazionali. I giornali, chi più, chi meno anche a seconda del momento e dell'orientamento politico, lo hanno sempre fatto presente. Scandalizzarsene all'improvviso pare un po' ridicolo.

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