Corre Atlantia (+4%), Abertis a un passo

Più difficile l'offensiva di Acs, ma la Borsa crede nel rilancio

Cinzia Meoni

Altantia scala il Ftse Mib, mentre la stampa madrilena scommette sulla sua prossima vittoria nella conquista di Abertis. Il titolo di Ponzano Veneto chiude la seduta a 27,26 euro, sui massimi di sempre, in rialzo del 4,2% e con volumi superiori alla media nonostante le giornate ferragostane. Anche se, si sottolinea in Spagna, per ottenere la mano della concessionaria rivale e sbaragliare la concorrenza di Acs, la holding dei Benetton guidata da Giovanni Castellucci potrebbe essere costretta a ritoccare al rialzo l'offerta per Abertis portandola a 18 euro in contanti dai 16,5 euro attuali o le 0,697 azioni Atlantia per ogni titolo Abertis (pari a 19 euro) per 16,3 miliardi complessivi.

Dopo l'entusiasmo iniziale e nonostante il sostengo di Madrid, starebbe sfumando l'idea di una controfferta «spagnola» su Abertis da parte di Acs che pure, un mese fa, si era detta interessata a studiare la percorribilità di una simile strada. Il problema sarebbe la difficoltà a costruire un'operazione in grado di accontentare prima di tutto la Moncloa, ma poi anche gli azionisti di Acs dall'altore e i fondi chiamati allo sforzo collettivo per la difesa dell'asset iberico dallo «straniero». La Borsa ha già dato il suo repsonso: Acs ha perso il 7% circa dal momento in cui ha ammesso alla Cnmv, la Consob spagnola, di avere allo studio una contro offerta su Abertis. Florentino Perez, il cavaliere bianco individuato da Madrid, secondo il quotidiano El Confidential, nell'ultimo mese ha dovuto tranquillizzare almeno quindici fondi, promettendo loro di non ricorrere ad aumenti di capitale di Acs, di non mettere a rischio il rating sul gruppo conquistato dopo un doloroso processo di riduzione dei debiti e di vendita di attività collaterali e di non diluirsi sotto al 10% del capitale di Acs, un'opzione peraltro sgradita allo stesso imprenditore. Per questi motivi Perez avrebbe proposto di utilizzare la controllata Hotchtief come capo-cordata di un veicolo destinato alla scalata di Abertis e aperto ai fondi. Anche così comunque, per sostenere la propria quota nel veicolo, Acs dovrebbe dimezzare la partecipazione in Hotchtief scendendo al 30% circa del capitale e vendendo ai fondi. Ma è questo il tasto dolente del piano: i fondi sono sì interessati alle infrastrutture di rete di Abertis, ma non alle costruzioni di Hochtief. Certo, nessun colpo di scena è escluso tanto meno con Perez che ha firmato il «miracolo» del Real Madrid. Ma il tempo stringe.

In questi giorni, a 60 dal deposito del prospetto, dovrebbe arrivare il via libera della Cnmv all'Opa di Atlantia, sempre che la Moncloa alla fine accetti che i Benetton diventino i maggiori concessionari nella Penisola iberica. Per il ministro Alvaro Nadal mancherebbe infatti la reciprocità negli accordi con le imprese italiane.

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