Un nuovo bonus da 550 euro? Ecco cosa c'è da sapere

Il bonus da 550 euro è un contributo una tantum sul quale sta lavorando il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in concerto con l’Inps e con i sindacati. Ancora da definire la platea di beneficiari

Un nuovo bonus da 550 euro? Ecco cosa c'è da sapere

Si torna a parlare del bonus da 550 euro, un contributo una tantum destinato a determinate categorie di lavoratori.

Se ne parla da mesi, ossia dalla Legge di bilancio 2022 (legge 234 del 31 dicembre 2021) e sta prendendo corpo anche se non si hanno indicazioni molto precise né sull’entrata in vigore né su chi ne potrà beneficiare.

Quello che si sa del bonus 550 euro

Le poche certezze sono state confermate dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che sta lavorando con i sindacati e con l’Inps per definire la platea dei beneficiari. Il contributo sarà una tantum, quindi erogato soltanto una volta, e sarà indirizzato a coloro che, nel corso del 2021, hanno lavorato in un regime di contratto part time verticale ciclico. In parole meno tecniche, è un contratto che prevede un impiego del lavoratore soltanto in alcuni giorni, settimane o mesi dell’anno.

Nel caso specifico il lavoratore deve esercitare il part time ciclico almeno per sette settimane e non più di venti settimane l’anno. Allo stesso modo non deve avere altri rapporti di lavoro e non deve percepire assegni di trattamento pensionistico o Naspi.

Il ministro Orlando ha spiegato che il contributo sarà presto operativo, senza sbilanciarsi sulle date. Ciò che occorre fare è stilare un’apposita norma in collaborazione con l’Inps, per circoscrivere la più ampia platea di beneficiari possibile.

Il fondo istituito è di 30 milioni di euro e questo, calcolo alla mano, suggerisce che la platea non potrà superare i 55mila percettori.

Ci sarà spazio anche per interventi di altro tipo.

Il ministro Orlando ha ribadito la volontà di “uscire dalla logica dei bonus e dei provvedimenti strutturali”, questo significa che il ministero del Lavoro vuole impegnarsi a stimolare l’occupazione in quanto tale, soprattutto nella ripresa post-Covid che rappresenta un’occasione di rilancio e che impone un certo grado di cautela nell’impossibilità di leggere in modo chiaro il prossimo futuro economico del Paese.

Dopo il bonus 200 euro per i dipendenti (non del tutto esente da critiche), sta quindi prendendo forma – anche se con una certa lentezza – un altro sostegno in favore dei lavoratori.

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