Economia

Crisi dell'euro, Berlino alla Bce: "Sì all'acquisto di Bond

Settimana cruciale per il destino dell’euro. L’Italia colloca Btp per 3,5 miliardi: rendimenti sotto il 6%. È il momento della verità per valutare se terrà la tregua sugli spread

Ci siamo. Tutto l’Eurogruppo si è, infatti, detto pronto ad intervenire, di concerto con la Bce, per salvare la moneta unica comprando i titoli pubblici dei Paesi in difficoltà attraverso il fondo salva Stati (Efsf). A ribadirlo è stato, ieri sera, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker dopo che il premier Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel avevano annunciato - a loro volta - di essere pronti a prendere "tutte le misure necessarie per proteggere" la moneta unica. Anche la Germania ha, finalmente, accolto le pressioni della Bce dando il via libera all'acquisto di Bond di Paesi in crisi. "Naturalmente - ha detto la cancelliera - il governo tedesco ha piena fiducia nell’indipendenza d’azione della Bce".

Insomma, dopo una settimana di annunci si attende - a questo punto - la svolta. Dopo la dura presa di posizione del presidente della Bce Mario Draghi, anche Juncker è infatti sceso in campo: "Siamo ormai a un punto cruciale e non c’è più tempo da perdere". In base all’andamento dei mercati, nei prossimi giorni, ha detto ancora il presidente dell’Eurogruppo, saranno decisi "tempi e modalità" degli interventi. Le difficoltà, ovviamente, non mancano. Dalla Germania sono partiti - giusto ieri - nuovi siluri contro la Grecia e la possibilità che Atene resti nell’Eurozona. Il vicecancelliere liberale Philipp Roesler è tornato a esprimere forti dubbi sulla capacità ellenica di rispettare gli impegni presi. Ed anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha avvertito che non c’è più spazio per nuove concessioni ad Atene. Posizioni che hanno però scatenato l’ira di Juncker che ha sottolineato che l’uscita della Grecia dall’euro "non fa parte delle ipotesi di lavoro". Ed ha poi accusato Berlino di piegare gli interessi dell’Unione europea a ragioni di politica interna: "Perché si permette il lusso di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l’Europa? Perch‚ tratta l’eurozona come una sua filiale?".

Quella che si apre oggi è una settimana molto importante, forse cruciale, per il destino dell’Eurozona. La riapertura dei mercati è il momento della verità per valutare se e quanto terrà la tregua sugli spread. Questa mattina il Tesoro italiano ha venduto 5,48 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni. Il tasso sul decennale è subito calato sotto il 6%. Giovedì la Bce, in occasione della riunione del suo Consiglio direttivo, dovrà poi indicare come intende intervenire concretamente in difesa della moneta unica. E nel frattempo la Spagna proverà a resistere alle pressioni di quanti vogliono che chieda l’attivazione dello scudo anti spread. Mentre il governo greco dovrà convincere i partner che è in grado di rispettare gli impegni presi. Monti e Merkel, nella nota congiunta diffusa dopo il colloquio telefonico svoltosi ieri, hanno rilanciato la richiesta di dare attuazione "senza alcun ritardo" alle decisioni del vertice Ue di fine giugno e si sono dati appuntamento per la seconda metà di agosto, nella capitale tedesca, per un summit bilaterale.da qui il via libera del governo tedesco - nonostante lo scetticismo mostrato nei giorni scorsi dalla Bundesbank - all'acquisto dei Bond dei paesi in difficoltà da parte della Bce.

Nel corso della settimana, Monti continuerà a tessere la sua tela politico-diplomatica volando prima a Parigi per un colloquio con il presidente Francois Hollande e poi a Helsinki, dove vedrà il premier Jyrki Katainen. Per concludere il suo tour giovedì sarà a Madrid dove avrà un incontro con il premier Mariano Rajoy.

Tutto questo mentre anche ad Atene si apre qualche spiraglio sulla possibilità che le forze di governo trovino un’intesa per varare il nuovo pacchetto di interventi da 11,5 miliardi di euro che la comunità internazionale chiede per dare nuovo ossigeno alle finanze pubbliche elleniche.

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