E nel «niet» a Giarda c'è un messaggio per la Ubi di MassiahLa zampata dei dipendenti-soci

Da Milano a Brescia: la sberla che i sindacati nazionali hanno assestato al presidente di Bpm, Piero Giarda, «disertando» l'assemblea che sabato ha bocciato la riforma della governance, cela un messaggio per il vertice di Ubi Banca. Le due cooperative hanno storia e Dna diversi, ma anche la cooperativa bresciana guidata dall'ad Victor Massiah il 10 maggio sottoporrà ai soci una riforma pensata per fare posto ai fondi nei suoi consigli. In sostanza se Ubi non troverà un punto di incontro con le sigle più rappresentative della cooperativa, a Brescia potrebbe ripetersi il filmato di Piazza Meda, perchè a pesare nelle assise delle Popolari sono da sempre i dipendenti-soci, cioè gli iscritti delle stesse forze sociali. E queste ultime appaiono disponibili a ad «accompagare» le riforme volute da Bankitalia, motivando i dipendenti, soltanto se il percorso sarà «collettivo»: cioè se Ubi sarà più sensibile ai dubbi finora espressi.

A dare la temperatura della partita è il capo della Uilca, Massimo Masi, che ha scritto come il malcontento emerso alla Bipiemme deve «essere recepito» da Ubi, perché anche a Brescia «le modifiche della governance dovevano essere maggiormente condivise».

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