Il Fatto in Piazza Affari il 14 marzo

L'Ipo finanzierà lo sviluppo della tv. La grana delle cause

Camilla Conti

Il Fatto Quotidiano sbarcherà in Borsa il 14 marzo. La Seif, società che edita il quotidiano diretto da Marco Travaglio (oltre al sito internet e al progetto tv Loft), ha presentato la domanda di ammissione alle negoziazioni delle azioni sul mercato Aim. Il via libera è previsto per il 12 marzo, con il debutto atteso per giovedì 14. La forchetta di prezzo (0,72-0,88 euro per azione) garantisce alla società una capitalizzazione tra i 18 e i 22 milioni e una raccolta tra i 4,62 e i 5,65 milioni. Sul mercato finiranno le azioni proprie in portafoglio alla casa editrice per un flottante del 25,67% e un collocamento dedicato anche al retail, ai dipendenti e ai lettori. Verrà, inoltre, assegnato gratuitamente un warrant per ogni azione di Seif detenuta.

La quotazione arriva a quasi 10 anni dall'uscita in edicola (settembre 2009) del Fatto ed è stata più volte rimandata per le riflessioni tra i soci: oltre al presidente e ad, Cinzia Monteverdi (nella foto), e all'ex direttore Antonio Padellaro, titolari di un 16,2% ciascuno, tra gli azionisti figurano lo stesso Travaglio, il responsabile del sito Peter Gomez, altri giornalisti come Marco Lillo e la casa editrice Chiare Lettere, non tutti favorevoli inizialmente a quotare il gruppo. Mossa che serve però a finanziare il piano di crescita in chiave digitale con un focus sulla produzione televisiva e allo sviluppo di Loft, piattaforma di contenuti per la web tv.

La società ha chiuso il 2017 con un fatturato di 29 milioni e un utile di 618 mila euro ma fa i conti con il calo delle copie vendute in edicola. Il portafoglio prodotti va quindi diversificato e serve liquidità da investire. Sperando che cause civili e spese legali non pesino troppo sugli accantonamenti e quindi sui futuri profitti.

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