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Fca cade in Europa: -8%. Ma Jeep fa da paracadute

Il mercato perde il 5,2%, pesano le giornate di lavoro in meno. Bene anche Alfa. Il Lingotto sale in Borsa: +0,6%

Fca cade in Europa: -8%. Ma Jeep fa da paracadute

Marzo negativo per le vendite di automobili in Europa (-5,2%), mercato che però mantiene il segno positivo nel primo trimestre (+0,6%). E mese difficile anche per Fiat Chrysler Automobiles: immatricolazioni in calo dell'8% (-4,3% da inizio anno), ma con il marchio Jeep che attenua la caduta grazie al +42,3% del mese scorso e a una crescita, da gennaio, del 52,6%. Oltre brand americano, bene Alfa Romeo: +8,6% a marzo e +15,6% nel trimestre. Nel gruppo guidato da Sergio Marchionne soffre, invece, Fiat (-12,4%), mentre la Casa premium Maserati ha immatricolato più modelli il mese scorso (933 rispetto ai 626 di febbraio), portando il dato trimestrale a 2.335 unità.

La Borsa, però, sembra non preoccuparsi, in questo momento, delle immatricolazioni complessive del Lingotto. Importanti restano Jeep e Alfa, marchi che, con Maserati, saranno centrali nel futuro del gruppo, e ai quali l'ad Marchionne dedicherà ampio spazio all'Investor Day del primo giugno. E sempre analisti e banche d'affari restano concentrati sui conti trimestrali che Fca presenterà il 26 aprile, e sulla scommessa di Marchionne di presentarsi a Balocco con la cravatta se il Lingotto avrà azzerato il debito.

E così, ieri, Piazza Affari ha mantenuto Fca sopra la parità (+0,60% a 19,70 euro), bene ahche la holding Exor: +0,92% a 61,34 euro. Un'altra ragione per cui c'è molta attenzione sul titolo riguarda l'inserimento di Alfredo Altavilla, coo di Fca per l'Europa, da parte del fondo Elliott, nel board di Telecom. E come anticipato dal Giornale, il fatto che Elliott sia entrato nel capitale del big coreano Hyundai, con la quota di un miliardo, e abbia poi deciso di candidare il top manager italiano per il cda del gruppo di tlc, potrebbe significare che le parti (Hyundai e Fca) stiano in qualche modo dialogando grazie al «ponte» del fondo Usa. Lo stesso Marchionne, in proposito, ha dichiarato di aver accolto positivamente la decisione di Elliott di rivolgersi ad Altavilla.

Il Centro studi Promotor, intanto, spiega il calo in marzo del mercato europeo con l'«effetto calendario»: a pesare sono state una o due giornate lavorative in meno rispetto al 2017. Ma cresce anche la disaffezione del pubblico verso i motori diesel, atteggiamento condizionato dalla campagna di demonizzazione in corso.

Tra gennaio e marzo, nei primi cinque mercati (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna), la domanda di auto diesel si è ridotta del 18%, che equivale a una quota di penetrazione passata dal 47%, nello stesso periodo del 2017, all'attuale 39 per cento.

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